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Inflazione: Coldiretti, a tavola è cresciuta più del doppio

Inflazione: Coldiretti, a tavola è cresciuta più del doppio

By Redazione

L’aumento tendenziale dei prezzi degli alimentari del 2,7 per cento è stato più del doppio del valore medio dell’inflazione (1,2 per cento) ad aprile ed è il risultato di
inefficienze e speculazioni che sono costate alle tasche degli italiani 250 milioni di euro in un solo mese.

E’ quanto afferma la Coldiretti, in riferimento ai dati Istat sull’andamento dell’inflazione ad aprile, nel sottolineare che il tasso di aumento degli alimentari non è certamente
giustificato dai prezzi delle materie prime, che nello stesso hanno listini in forte calo dell’11 per cento, secondo l’Ismea. Gli italiani spendono 205 miliardi all’anno in alimenti e bevande
(141 miliardi in famiglia e 64 fuori) che rappresentano ben il 19 per cento della spesa familiare ed è quindi necessario – ha precisato la Coldiretti – interrompere un trend che
impoverisce cittadini e imprese agricole in un difficile momento di crisi economica, come dimostra il crollo del Pil nel primo trimestre dell’anno.

L’aumento della forbice dei prezzi tra produzione e consumo – ha sottolineato la Coldiretti – conferma la presenza di forti distorsioni esistenti nel passaggio degli alimenti dal campo alla
tavola, che danneggiano imprese agricole e consumatori. Il crollo delle quotazioni in campagna si registra – sottolinea la Coldiretti – sia per le produzioni vegetali (-18 per cento) che per
quelle derivate dall’allevamento (- 1 per cento) ma il record della riduzione si è verificato – precisa la Coldiretti – per i cereali con un crollo dei prezzi alla produzione del 46 per
cento rispetto allo scorso anno nonostante la pasta su base annua continui ad aumentare.

Un forte calo delle quotazioni alla produzione – continua la Coldiretti – si è registrato anche per vini e oli di oliva che, su base annua, hanno fatto segnare in campagna drammatiche
riduzioni, rispettivamente, del 26 per cento e del 25 per cento. Una flessione rilevante tra i prodotti di allevamento è accusata dal latte (- 10 per cento). In generale, per ogni euro
speso dai consumatori in alimenti ben 60 centesimi vanno alla distribuzione commerciale, 23 all’industria alimentare e solo 17 centesimi agli agricoltori.

I prezzi – rileva la Coldiretti – aumentano quindi in media quasi cinque volte dal campo alla tavola e esistono dunque ampi margini da recuperare, con più efficienza, concorrenza e
trasparenza, per garantire acquisti convenienti alle famiglie e sostenere il reddito degli agricoltori in un momento di difficoltà economica. La Coldiretti è impegnata nel progetto
per costruire una «filiera agricola tutta italiana» per la vendita del prodotto agricolo «cento per cento italiano» firmato dagli agricoltori, attraverso la più
estesa rete commerciale nazionale che coinvolge duemila mercati di campagna amica e duemila punti di vendita delle cooperative, mille dei consorzi agrari, cinquemila agriturismi e diecimila
aziende agricole, ma interesserà anche la rete della ristorazione a chilometri zero e la distribuzione che intenderà parteci pare.

Un impegno per smascherare il finto Made in Italy e combattere le inefficienze e le speculazioni per assicurare acquisti convenienti alle famiglie e – conclude la Coldiretti – sostenere il
reddito degli agricoltori che ad oggi per ogni euro speso dai cittadini in alimenti ricevono appena 17 centesimi.

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