Inaugurazione Vinitaly 2019: Hogan, Salvini, Centinaio, Casellati, Zaia

7 Aprile 2019
Hogan, Salvini, Centinaio, Casellati, Zaia inaugurano la 53ª edizione di Vinitaly
Il 7 aprile ha aperto i battenti Vinitaly, che con i suoi 4.600 espositori e buyer esteri provenienti da 143 paesi, si conferma la più grande manifestazione dedicata al mondo del vino. A ospitare la kermesse, giunta quest’anno alla sua 53ª edizione, è come sempre Verona.
Alla cerimonia inaugurale, dopo il focus di Denis Pantini (responsabile di Nomisma Wine Monitor), sui numeri e le tendenze del mercato italiano e il talk show “Futuro del vino, il Vinitaly del futuro”, moderato da Bruno Vespa, è intervenuto Philip Hogan, il commissario europeo all’Agricoltura.
Come ha dichiarato Hogan: «Vinitaly è una fantastica celebrazione della qualità e della biodiversità del patrimonio culturale e vitivinicolo, che si rispecchia nel fatto che l’Italia ha più di 600 indicazioni geografiche, il numero più alto in Europa. Compito dell’Unione europea è tutelarle».

Oltre 6 miliardi di vino, su 20 esportati dall’Unione Europea, vengono dall’Italia e Hogan immagina un futuro più che roseo per i viticoltori del nostro Paese. Insieme all’Unione Europea, infatti, si sta lavorando per costruire rapporti commerciali in tutto il mondo e s’iniziano già a raccogliere i primi frutti, dall’Asia ai nuovi mercati emergenti come l’Australia.
Il merito, secondo la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, è anche di una spiccata capacità di sinergia della manifestazione con le istituzioni nazionali e locali e l’abilità di conquistare nuovi mercati.
Nel corso del primo appuntamento è intervenuto anche il ministro degli Interni Matteo Salvini, che ha reso noto lo sblocco della Tav sull’asse Brescia-Verona-Vicenza-Padova e l’impegno da parte del Governo verso le piccole e medie imprese, promettendo misure specifiche a sostegno. Sarà snellita anche la burocrazia, come ha assicurato il ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, che dal palco della 53ª edizione di Vinitaly, ha anticipato l’arrivo di un nuovo decreto per tutelare i cosiddetti vigneti “eroici” e storici e per garantire il riconoscimento delle zone del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene come patrimonio dell’Unesco.

L’annuncio fatto da Centinaio suona come un messaggio di risposta al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che dopo la bocciatura del 2018 ha deciso di riproporre le colline trevigiane come Patrimonio dell’Umanità. La forza della manifestazione, del resto, arriva anche e soprattutto da questo territorio. Il Veneto è la prima regione per produzione di vino in Italia (16,5 milioni di quintali di uva e 13,5 milioni di ettolitri), senza contare l’export, che fa segnare un + 1,6 miliardi. A fare la parte del leone, chiaramente è il Prosecco, il più stappato in assoluto in Regno Unito, Usa, Germania, Cina, Francia e Paesi Scandinavi (dati 2018 di OVSE – Osservatorio Vini Spumanti Effervescenti).

Come ricorda Zaia, il futuro del vino è l’eco-sostenibilità, la certificazione ambientale del prodotto, del vigneto e dell’intero processo. Del resto non poteva pensarla diversamente il presidente della Regione Veneto, già autore, nel lontano 2009, di un libro (“Adottare la terra per non morire di fame”) sull’agricoltura messa in ginocchio da catastrofi naturali e invasione di organismi geneticamente modificati, in cui invitava l’uomo a riparare ai suoi errori adottando la terra.
Sempre più spesso, infatti, si parla di eco-sostenibilità, un tema molto caldo. Produrre, rispettando l’ambiente è forse l’unica strada per portare sulla tavola dei consumatori un vino di qualità, salutare e rispettoso dell’ecosistema.
Tiziana Foglio
Newsfood.com