“In Campania dopo l'antipolitica va in scena l'antimpresa”
24 Ottobre 2007
Napoli, 24 ottobre 2007 – “Dopo l’antipolitica va in scena l’antimpresa” lo denuncia Confagricoltura Campania, che ritiene che “in questi giorni alcuni organi di stampa abbiano
demonizzato ingiustamente un intero comparto, quello dell’allevamento bufalino, che rappresenta un volano economico per le province di Salerno e Caserta e di altre aree del Paese. E’ un attacco
vergognoso agli imprenditori che operano con importanti risultati in aree dove per fare impresa, oltre a professionalità e capacità, ci vuole coraggio. E’ anche – prosegue
Confagricoltura Campania – un attacco a maestranze altrettanto professionali e capaci, ai casari e agli operai che guadagnano il loro salario faticando ogni giorno”.
Secondo Confagricoltura Campania “sui giornali a finire “triturati” sono sempre o quasi gli agricoltori. Al Sud, particolarmente in Campania, ci sono, invece, numerosi sistemi produttivi con
metastasi camorristiche, insistenti in aree martoriate. Basta leggere il libro di Roberto Saviano intitolato “Gomorra”, che fa riferimento, ad esempio, a comparti come quello della moda, da cui
provengono grossi e lucrativi investimenti pubblicitari nei giornali. Purtroppo, invece, l’agricoltura è un settore “debole” anche sotto il punto di vista mediatico.”
Confagricoltura Campania conclude chiarendo che “siamo i primi a chiedere “tolleranza zero” sia contro chi avvelena i consumatori, sia anche contro chi li imbroglia – danneggiando i produttori
onesti – dando loro un prodotto diverso da quello indicato in etichetta. Ma, sollecitando la repressione delle sofisticazioni e delle frodi, pretendiamo che non si faccia di ogni erba un
fascio. Pretendiamo che gli investimenti e il lavoro delle imprese e delle maestranze che bene operano, giorno dopo giorno, non sia svalorizzato, dai media ma non solo da loro, senza pensare
alle conseguenze economiche e sociali”.