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Immigrazione clandestina, La Russa: «con aggravante meno effetto deterrente ma può bastare»

By Redazione

«’Mai più clandestini sotto casa’, lo slogan della nostra campagna elettorale rimane immutato» perché «solo così si interrompe il tam-tam di richiamo dei
clandestini verso il nostro paese».

Così il reggente di An e ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha commentato le parole del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ieri al vertice della Fao, in merito
all’ipotesi di introdurre il reato di immigrazione clandestina, ha detto che la situazione della clandestinità «può essere un aggravante nei confronti di chi commette reati
previsti come tali dal codice penale», escludendo quindi l’ipotesi di reato.

Per La Russa, quella del premier «è una giusta valutazione come opzione possibile. Personalmente ritengo che se abbiamo deciso di introdurre il reato significa che abbiamo studiato
il modo per rendere sostenibile nel nostro sistema giudiziario questa ipotesi, con l’effetto positivo di espellere in maniera immediata il clandestino sorpreso, ma anche quello di fare da
deterrente». «Il presidente del Consiglio – ha precisato La Russa – dice che forse può bastare considerarla una aggravante per chi già commette un altro reato»,
osservando «che l’effetto deterrente verrebbe un po’ diminuito, ma nella sostanza potrebbe bastare, se si considera che il 95% dei clandestini fermati vengono arrestati perché
commettono un altro reato, o lo commettono quando fermati dichiarano le false generalità». Tuttavia sia il reato di clandestinità che l’aggravante «non cambiano
comunque l’effetto di espellere gli immigrati irregolari con rapidità».

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