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Il Tg3 Piemonte intervista Scaramal

By Redazione

Biella – Sabato alle 14 il Presidente della Provincia di Biella Sergio Scaramal sarà intervistato in diretta a Torino dai giornalisti del Tg3 Piemonte, la trasmissione rientra nel
quadro di una serie di servizi dedicati da Rai Tre alle istituzioni nel territorio piemontese con interviste ai Presidenti delle province.

La Provincia di Biella è stata oggetto anche di un ampio servizio nell’ultimo numero della rivista nazionale dell’Upi (Unione Province Italiane) «Le Province».

Si tratta di un articolo dedicato al piano provinciale per l’energia, corredato da due interventi del Presidente Scaramal e dell’assessore all’ambiente Davide Bazzini.

«In questi ultimi due anni – commenta Scaramal – la Provincia di Biella ha rispettato, a livello locale, il protocollo di Kyoto. Efficienza energetica, co-generazione, incremento delle
caldaie a elevata efficienza sono stati gli strumenti principali di un risparmio di circa 60 mila tonnellate di Co2. Abbiamo costituito Cordar Energia, la prima Esco (Energy service Company)
pubblica in Italia, società autorizzata a produrre risparmio energetico. Abbiamo avviato la posa, negli edifici pubblici, di 7000 metri quadrati di pannelli solari fotovoltaici».

Ora bisogna fare di più, aggiunge il Presidente della Provincia: «Proponiamo alle altre amministrazioni pubbliche e private un «Patto biellese per l’energia e il
clima». Chiediamo di raggiungere e superare gli obiettivi di Kyoto, di puntare al risparmio del 30 per cento di energia e calore, di investire sulla qualità energetica degli
immobili pubblici, di impegnarsi nell’uso delle energie alternative, di modificare i regolamenti dei Piani regolatori per costruire case, fabbriche, uffici che facciano risparmiare energia e
denaro».

«Non raggiungeremo una maggiore sostenibilità energetica – afferma Bazzini – se non riusciremo a creare una «comunità dell’energia». Questo passaggio è
strettamente correlato alla sostenibilità sociale, alla capacità delle società locali di provvedere al proprio autogoverno energetico o almeno di concorrervi
consapevolmente».

«Il livello locale, considerato secondario in una politica energetica concepita attorno a grandi programmazioni statali, è chiamato – prosegue l’assessore provinciale all’ambiente
– a costruire una nuova democrazia dell’energia. Vale a dire consumo critico e consapevole, azioni di sviluppo di comunità, costruzione di coesione sociale, pianificazione degli
interventi nella produzione locale di energia ed efficienza energetica, incentivo al risparmio».

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