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Il prezzo del tè manterrà un trend in ascesa nel 2008

By Redazione

Roma – Nel 2008, ci si aspetta che i prezzi del tè manterranno il loro trend in ascesa per effetto della scarsità dell’offerta sul mercato mondiale, aggravata
dalla previsione di una diminuzione del 10 % della produzione keniota dovuta ai disordini civili in corso nel paese, secondo un rapporto della FAO sulle tendenze attuali e future nel mercato
del tè preparato in vista del Forum Globale del Tè di Dubai 2008 (19-20 febbraio).

Questo fa seguito all’esame del mercato mondiale del tè per il 2006, che indicava un miglioramento della situazione di sovraproduzione di base, durata molti anni. Infatti, il Prezzo
Composto FAO, quale indice globale del prezzo del tè, è aumentato dell’11.6 % fino a toccare 1.83 dollari per kg nel 2006. I fattori fondamentali di mercato per il 2007
suggeriscono la probabilità che questo trend continui dato che l’indice FAO è aumentato di un ulteriore 6.5 per cento fino a 1.95 dollari per kg nel 2007.

La produzione mondiale di tè è aumentata di oltre il 3% per raggiungere i 3.6 milioni di tonnellate stimati nel 2006, secondo le ultime cifre citate nel rapporto. L’espansione si
deve ad un altro raccolto record da 1.05 milioni di tonnellate in Cina – un aumento del 9.5% sul record già stabilito nel 2005 – e un aumento record del 28% delle rese in Viet Nam che ha
spinto la sua produzione a 133.000 tonnellate.

Il programma di riqualificazione e di espansione implementato dal Viet Nam spiega la crescita impressionante della produzione, visto che le piante di tè arrivano a dare rese eccellenti.
In Cina, le politiche adottate dal governo per accrescere il reddito delle famiglie rurali e la rilevante razionalizzazione dei sistemi agricoli, compresa la sostituzione delle piante a bassa
redditività, sono stati anch’essi fattori che hanno impresso una spinta alla produzione.

Un aumento è stato registrato anche in India, il secondo maggiore produttore, dove i raccolti sono stati più abbondanti del 3 %, per un totale di 945 000 tonnellate nel 2006. Gli
aumenti in Cina, India e Viet Nam dovrebbero compensare il declino nei maggiori paesi produttori, secondo il rapporto.

Consumo e proiezioni
Il consumo mondiale di tè è cresciuto dell’1% nel 2006, raggiungendo i 3.64 milioni di tonnellate. Per la prima volta il consumo della
Cina ha sorpassato quello dell’India, registrando l’enorme aumento del 13.6 % nel consumo totale. Per l’India, sebbene la crescita del consumo annuale di tè non sia stata così
spettacolare come in Cina – al 2.51 % – il livello è stato comunque considerevolmente più alto rispetto al trend annuale medio dei decenni precedenti pari all’1.6 %.

Il commercio mondiale del tè è rimasto relativamente immutato attestandosi su 1.55 milioni di tonnellate nel 2006, poichè le più frequenti spedizioni da Sri Lanka,
dall’India e dal Viet Nam hanno compensato la grave diminuzione della produzione keniota e indonesiana, secondo il rapporto.

A medio termine, le proiezioni elaborate dalla FAO per i prossimi 10 anni fino al 2017 indicano che la produzione mondiale di tè nero crescerà al tasso annuale del 1.9 % per
toccare i 3.1 milioni di tonnellate, mentre ci si aspetta che la produzione mondiale di tè verde cresca al ritmo annuale considerevolmente più elevato del 4.5 % per raggiungere i
1.57 milioni di tonnellate.

In termini di consumo, si prevede che il tè nero raggiungerà 2.8 milioni di tonnellate, indicando una produzione eccedentaria di circa 300 000 tonnellate, dato che è
improbabile che il consumo più elevato nei paesi produttori possa compensare il declino nella rete tradizionale dei mercati d’importazione.

«Le proiezioni suggeriscono che sebbene l’offerta supererà la domanda, il divario sarà più vicino di quanto non lo sia mai stato. Tuttavia, per il tè nero
c’è il pericolo che l’offerta reagisca in modo esagerato all’impennata del prezzo attuale», ha dichiarato Kaison Chang esperto FAO per il tè.

Strategie per migliorare la domanda
«Occorre lanciare delle strategie perchè la crescita della domanda continui. Le opportunità per una espansione dei
consumi e per l’aumento dei prezzi esiste negli stessi paesi produttori, dato che i consumi pro capite sono relativamente bassi», ha aggiunto Chang.

«Anche l’imposizione di standard di qualità per segmentare il mercato mondiale del tè dovrebbe essere sfruttata meglio. Persino l’impatto dell’imposizione di uno standard
minimo di qualità come strumento per migliorare la qualità del tè scambiato internazionalmente ridurrebbe, per inadempienza, la quantità di tè sul mercato
mondiale e farebbe salire i prezzi per lo meno a breve e medio termine», ha detto Chang.

Il Foro Globale del Tè di Dubai è un evento biennale che comprende uno spazio espositivo. Attrae un vasta gamma di rappresentanti dall’ intera industria globale del tè.
Obiettivo: condividere le conoscenze industriali specifiche e le migliori pratiche per ottimizzare la produzione e la commercializzazione del tè in tutto il mondo.

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