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ICT: verso l'internet del futuro

By Redazione

Il settore delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni, comunemente indicato come Ict (dall’inglese Information and communication technology) rappresenta uno tra i più
importanti indirizzi per l’innovazione socio-economica a livello internazionale, per conoscere le iniziative e lo stato dell’arte dei progetti del Consiglio nazionale delle ricerche in
quest’ambito, il Dipartimento delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (Dipartimento Ict-Cnr) organizza una conferenza aperta al pubblico che si svolgerà a Milano, dal 5
al 6 giugno, presso la Fondazione Cariplo.

«Il Dipartimento Ict-Cnr presenta un portafoglio di sette progetti sviluppati, per lo più, in collaborazione con industrie ed Enti italiani e stranieri e descritti in ciascuno dei
capitoli del libro che verrà presentato alla conferenza», spiega il direttore del Dipartimento Ict-Cnr, Francesco Beltrame.

Il lavoro svolto nei due anni di vita del dipartimento, nell’ambito della missione generale dell’Ente come ‘hub’, si è concentrato sulla messa a punto di alcune piattaforme tecnologiche
nazionali, sul modello di quelle europee, fra le quali Terit (TElecommunication Research in ITaly), che svolge un ruolo chiave nel campo delle telecomunicazioni. «Questa iniziativa si
propone la creazione di una infrastruttura di telecomunicazioni di nuova generazione da utilizzare per servizi e applicazioni avanzate, ad esempio in campo medico, educativo e nella vita
sociale in genere», sostiene Beltrame. «L’internet del futuro dovrà integrare reti wireless ad alta velocità con reti cablate, fornire un ambiente che soddisfi ogni
richiesta dell’utente superando gli attuali limiti, dalla gestione della mobilità alla potenza di calcolo e memoria, alla flessibilità e riconfigurabilità».

Con la piattaforma Ritmare (Ricerca Italiana sul MARE), il Dipartimento Ict-Cnr, in collaborazione con altri Dipartimenti dell’Ente, si propone di sviluppare tecnologie nel settore della
cantieristica navale, della pesca, dell’ambiente marino costiero e delle biotecnologie marine. «Sono previsti sensori oceanografici da applicare agli attrezzi da pesca, tecnologie
acustiche per la valutazione delle biomasse ittiche e soluzioni tecniche per limitare i consumi e le emissioni inquinanti dei pescherecci», prosegue il direttore del Dipartimento Ict-Cnr.
«E’ prevista, inoltre, l’istituzione del laboratorio internazionale del mar Mediterraneo, un polo scientifico-tecnologico per attività di ricerca e formazione nel campo
dell’oceanografia e della biologia».

Nel corso della conferenza, sarà presentata anche l’iniziativa Diva (Data mining per l’individuazione delle frodi nei crediti Iva) che ha visto la collaborazione tra l’Agenzia delle
entrate, la Sogei, l’Istituto di scienza e tecnologie dell’informazione (Isti) e l’Istituto di calcolo e reti ad alte prestazioni (Icar) entrambi del Cnr e ideatori di un modello previsionale
per l’analisi di rischio sui crediti Iva. «Nei crediti Iva vi è una componente patologica collegata all’evasione dei tributi che sorge quando, al termine dell’anno fiscale, i
titolari di partita Iva dichiarano di essere a credito, ossia di avere pagato più Iva per l’acquisto di beni e servizi di quanto incassata con le vendite. La frode si realizza quando si
sopravvalutano gli acquisti e si sottovalutano i ricavi», interviene Guido Rey, componente del Consiglio scientifico del Dipartimento Ict-Cnr. «Il problema è noto all’Agenzia
delle entrate che, però, è in difficoltà nell’accertamento di queste frodi, vista la dimensione dei crediti Iva, pari al 2,7% del Pil. Ricorrendo alla metodologia del ‘data
mining’, Isti-Cnr e Icar-Cnr hanno realizzato un modello, per ora sperimentale, che permette di massimizzare il recupero dell’evasione selezionando le dichiarazioni che risultano con maggior
credito da recuperare, evitando di colpire solo poche fasce di partite Iva e trascurando le situazioni con scarse prospettive di recupero».
Merit (MEdical Research in ITaly), finanziato con 24 milioni di euro per il Mezzogiorno, è un esempio concreto di ‘iniziativa’ di ricerca e sviluppo nata per assicurare un più
efficiente coordinamento delle attività, nel campo biomedico, tra istituzioni pubbliche e private. «Il settore della ricerca biomedicale, rappresenta il 69% della quota di mercato
delle biotecnologie a livello nazionale ed evidenzia significativi trend di sviluppo, in termini di crescita di fatturato e per l’occupazione», spiega Beltrame. «Osservando due
importanti fattori di competitività, si rileva però che la percentuale di brevetti biotech sul totale di quelli depositati a livello nazionale è decisamente inferiore
rispetto agli altri paesi Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) così come gli investimenti in ‘venture capital’ nelle imprese biotech non raggiungono gli
standard europei. L’obiettivo di Merit è quello di conseguire una maggiore efficacia nella gestione delle attività di ricerca biomedica attivando partenariati pubblici-privati e
collegando in rete gli operatori nazionali di ricerca più qualificati su progetti concordati».

Altro tema strategico per il Dipartimento Ict-Cnr è quello relativo alla sicurezza che viene affrontato, nei suoi molteplici aspetti, nella piattaforma Serit (Security research in Italy)
promossa da Cnr, Finmeccanica e con la partecipazione del Ministero della difesa. «La percezione della sicurezza nei cittadini va peggiorando e quello che emerge con chiarezza è la
necessità di definire sistemi e modalità di intervento nuove per affrontare criminalità organizzata e terrorismo», dice Beltrame. «Gli obiettivi di Serit
comprendono la realizzazione di sistemi e tecnologie per proteggere gli asset sensibili per l’Italia, come le reti di trasporto e di energia, così come sviluppare tecnologie per la
sicurezza informatica al servizio di sistemi governativi, bancari e per tutte quelle infrastrutture critiche per l’economia e la qualità della vita dei cittadini».
Il volume che sarà distribuito nel corso della conferenza rappresenta una fotografia commentata dei 7 progetti del Dipartimento Ict-Cnr e ne illustra, in dettaglio, visione strategica,
obiettivi, risultati già raggiunti e quelli attesi da parte dell’Ente. «Il volume testimonia la validità strategica del concetto e del modello di Dipartimento come parte
essenziale, in armonia con gli istituti, della rete scientifica del Cnr per l’adempimento della missione fondamentale dell’Ente », conclude Beltrame. «Missione, vale la pena
ricordarlo, che consiste nella generazione di valore attraverso l’acquisizione di nuove conoscenze prodotte dall’attività di ricerca».

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