Grecia, Peloponneso: ancora oggi vacanze tranquille e risparmiose

29 Aprile 2017
Benito Sicchiero:
Aprile 2017
Il Peloponneso – grande un po’ meno della Lombardia ma con un ventesimo di abitanti, culla della civiltà micenea – in primavera accoglie con prati verde smeraldo e con enormi chiazze di fiori gialli e indaco e bianchi, sopra e attorno cielo e mare azzurro e blu. Parlo del Peloponneso del piano, sulle creste delle montagne biancheggia ancora la neve. Ciò che colpisce di più chi vive nell’Italia del Nord è l’assenza dell’inverno come lo conosciamo – nebbia, gelo, neve (almeno, c’erano una volta) – qui si passa direttamente dall’autunno alla primavera.

Non si avverte, nella regione dei turisti, traccia di miseria e di tensioni sociali in questi anni molto duri per la Grecia. E’ il tranquillo tran tran di sempre, anche se le pensioni – già basse – hanno subito tagli medi del 30%, la disoccupazione è altissima (ma il lavoro in nero aiuta), i giovani scappano all’estero in misura cinque volte superiore alla “fuga” dei coetanei italiani. Il parco auto è seminuovo, i negozi, anche nei piccoli paesi del sud della regione, hanno gli stessi prodotti che si trovano da noi, pure le farmacie sono ben dotate: per citare, a Methoni, 1250 abitanti, – l’antica Modone veneziana città-fortezza sulla via commerciale dell’oriente – da primavera ad autunno arrivano persino i giornali stranieri, italiani compresi.
Il problema, semmai, sono le telecomunicazioni. Sarà probabilmente perché la mia compagnia telefonica non ha fatto gli accordi giusti con l’omologa greca, ma per tutto il tempo sono rimasto senza collegamenti: niente telefono, internet, email … Condanna e paradiso insieme.
Come vive qui il turista straniero?
Necessaria premessa. Vengo in Grecia da 40 anni, qualche esperienza me la sono fatta. Sostanzialmente bene. La cucina è semplice e saporita (ma il pesce migliore lo si trova a Milano), si pranza con 8-10 euro, gli alberghi costano mediamente 40-60 euro per stanza, le pensioni affittano appartamenti a 30 euro. Mi riferisco sempre a tranquille località di provincia, in bassa stagione, quelle che offrono chilometri di costa la più varia – sabbia, ciottoli, rocce, mare verde, viola, blu – dove, anche al massimo dell’affollamento estivo, l’ombrellone più vicino è a 50 metri.
Ma se qualcuno cerca mondanità e ambiente vip a pochi chilometri dall’omerica Pilos c’è Costa Navarino, che la pubblicità dice essere il più grande centro golfistico d’Europa, è stata disegnata su modello della Costa Smeralda, per capirci, ma con prezzi che sono la metà: alberghi 5 stelle, negozi di lusso, ville con piscina.
Il costo della vita è forse l’elemento più qualificante del raffronto tra Italia e Grecia, il 30-40% in meno. E apre l’interessante capitolo di dove andare a vivere quando si va in pensione, ovviamente non minima.
L’hanno ben capito tedeschi, olandesi, scandinavi, francesi, belgi, inglesi che qui, da sempre, comprano o costruiscono case (c’è anche qualche italiano del nord). Soprattutto ora che la crisi ha pesantemente colpito i valori immobiliari. Un esempio tra molti: una villa, semplice, in oliveto di mezzo ettaro – due unità autonome, 180 mq di superfice, tre bagni, totalmente arredata, una vista mozzafiato su uliveti, paese e mare – viene via con 150.000 euro, l’equivalente da noi di un bilocale in località turistica.
Se qualcuno fosse interessato all’idea di godersi qualche mese all’anno, al sole e al mare diventando proprietario e risparmiando quanto basta per vivere bene gli altri mesi nel Paese d’origine, un suggerimento: acquistare l’esistente, non costruire. C’è da impazzire per svolgere le infinite pratiche di una nuova residenza, in lotta continua con fornitori non sempre professionali e adamantini e confinanti. La burocrazia è mediterranea: un esempio, bisogna andare dal notaio per modificare l’intestazione di un conto corrente bancario.
Benito Sicchiero
In esclusiva
per Newsfood.com