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Grande successo per la “Giornata Mondiale delle Patologie” Immunologiche e Neurologiche

Grande successo per la “Giornata Mondiale delle Patologie” Immunologiche e Neurologiche

By Redazione

Si respirava tanta speranza, forza e dignità lo scorso 12 maggio al Teatro Sangiorgi di Catania per la seconda edizione di Incontro di consapevolezza e solidarietà, l’evento
firmato dall’Associazione per la Difesa dell’Ambiente e della Salute A.D.A.S. che in occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Immunologiche e Neurologiche ha riunito
grandi personalità della politica, della medicina e della magistratura nel nome della solidarietà e  dell’informazione.

Ad aprire la serata il sindaco di Catania l’Avv. Raffaele Stancanelli «nella vita quotidiana non dobbiamo mai dimenticare di riconoscere i valori nelle persone che ci circondano,
guardandoli in primis come essere umani, tutti con la stessa dignità. Vi invito a riflettere sul ruolo fondamentale che svolgono nel contesto sociale le associazioni di volontariato come
l’ADAS, le quali danno spesso quel supporto socio-sanitario che le Istituzioni non sono in grado di garantire» a fare eco alle dichiarazioni del primo cittadino etneo la Dott.ssa Angela
Longo – con delega per il Provveditorato agli Studi – la quale ha auspicato nuovi progetti di solidarietà ed inclusione in favore dei malati di patologie ambientali costretti spesso a
vivere con una mascherina perché il loro organismo non è in grado di assimilare alcun tipo di sostanza chimica, affinché, dunque, si possa andare verso una dimensione
concreta più idonea alle esigenze del malato.

Dai vertici amministrativi, tuttavia, confortanti le risposte ricevute, in rappresentanza della presidenza della Regione, presente all’evento l’On. Franco Calanducci, nonché componente
della commissione Sanità dell’ARS  «la Regione c’è, siamo pronti ad emanare nel più breve tempo possibile strumenti normativi che garantiscano assistenza
sanitaria e soddisfino le aspettative sociali». «Siamo pronti a stipulare un protocollo di intesa affinché la salute e la dignità dell’uomo siano messi al primo
posto» ha dichiarato poi la Prof.ssa Natalina Costa – Consigliere Parità Regione Sicilia.

L’evento dal carattere scientifico con tanti momenti musicali e di cultura grazie ai versi di Alessio Patti, alle chitarre del duo Paolo Capizzi – Fabrizio Licciardello, al cabaret di
Pippo Patanè , alla fisarmonica di Franco Pulvirenti e a Gesuele Sciacca con la sua band,  è stato presentato da Nuccio Sciacca e Ramona Conte ed ha offerto tanti momenti di
riflessione al numeroso pubblico in sala. 

I Pronto Soccorso, ad esempio, si sono rivelati i luoghi, paradossalmente, più a rischio per chi è affetto da Sensibilità Chimica Multipla (MCS), Fibromialgia (FM),
Encefalomielite Mialgica-Sindrome da Fatica Cronica (ME-CFS), patologie immuno-tossico-infiammatorie a carattere degenerativo, che colpiscono soprattutto il sistema nervoso centrale ma che non
risparmiano altri apparati ed organi. Queste patologie, che spesso sono presenti contemporaneamente, insorgono in maniera subdola per rivelarsi poi devastanti, e dalle testimonianze fornite
è emerso un quadro agghiacciante sulla condizione attuale dei presidi ospedalieri etnei, per niente idonei ad accogliere pazienti “malati d’ambiente”.

«Noi, in quanto affetti da patologie ambientali, siamo costretti a rinunciare alla vita, ai nostri affetti, alla famiglia, al lavoro. Il nemico è dietro l’angolo. Non c’è
cura, per questo ci battiamo costantemente con lo scopo di sensibilizzare le Istituzioni, affinché ci sia prevenzione, ad esempio nelle scuole, perché si tratta di patologie che
quando vengono diagnosticate ormai sono in fase avanzata e quindi irreversibili – ha dichiarato l’Avv. Marisa Falcone, Presidente A.D.A.S. – dobbiamo fare in modo che chi ne è
affetto non arrivi ad isolarsi totalmente, il rischio è davvero alto. Noi dell’ADAS, consapevoli della necessità che venga promossa e sostenuta la ricerca medico scientifica,
abbiamo costituito un Comitato Scientifico formato da illustri professionisti che si sono subito impegnati a predisporre progetti di ricerca e ad individuare un percorso diagnostico utile a
pervenire alla diagnosi delle patologie. Siamo malati d’ambiente e in quanto tali non godiamo dei livelli minimi di assistenza; i Pronto Soccorso sono inadeguati a fronteggiare l’emergenza, la
classe medica in buona parte non conosce la malattia».

Della complessità della gestione dei pazienti con sensibilità chimica multipla nella fase di emergenza ed urgenza, per i quali manca un protocollo per l’accoglienza ed il
trattamento, è consapevole la dott.ssa Isabella Bartoli, Responsabile del 118, la quale ha affermato a chiare note come vada al più presto formato il personale che opera sulle
ambulanze affinchè sappia adeguatamente trattare il paziente chimicamente sensibile. Anche l’Avv. Patrizia Cavallaro in rappresentanza del prof. Pieremilio Vasta, presidente del Comitato
Consultivo Aziendale dell’AOU Policlinico-V.E., di cui fa parte l’ADAS, nell’ottica di dare esecuzione alla vocazione dei comitati consultivi, ha auspicato l’impegno a migliorare la
qualità dei servizi socio-sanitari «mi ha colpito – ha detto – la condizione dei malati d’ambiente che al dramma della malattia aggiungono quello della solitudine e
dell’emarginazione».

L’ADAS oltre che sollecitare la ricerca scientifica, chiede dunque alle Istituzioni che vengano messe in atto quante più iniziative di prevenzione. Sofferenza, voglia di riscatto,
dignità, ma anche tanta speranza al Teatro Sangiorgi, così come ha dichiarato la Dott.ssa Marisa Acagnino, magistrato, «questa serata è un inno al coraggio. Negli
ultimi mesi abbiamo assistito, e, purtroppo, continuiamo ad assistere, a decine e decine di suicidi, queste persone, invece, nonostante le avversità, gli ostacoli, le difficoltà
imposte dalla loro malattia ci invitano a sorridere, a lottare, a non perdere la speranza».

«La sensibilità chimica multipla è una malattia grave purtroppo ancor oggi avvolta da un alone di scetticismo – ha dichiarato la prof.ssa Teresa Mattina, genetista,
coordinatore scientifico dell’evento e coordinatore del Comitato scientifico dell’ADAS – per cui il malato rischia di essere scambiato per uno psicopatico . La verità è che
è  difficile diagnosticarla anche perchè la ricerca non è stata in grado ancora di individuarne i marcatori diagnostici. La speranza è nello studio completo del
genoma, in cui si potrebbe trovare la risposta a reazioni così eclatanti alle sostanze chimiche».

Un messaggio di speranza per i tanti pazienti presenti in sala è arrivato sia dalla Direzione dell’ AOU Policlinico-V.E. che da quella dell’ASPCT3. «Creeremo un ambulatorio
dedicato e sceglieremo personale medico e paramedico adeguatamente formato per attivare percorsi clinici e terapeutici per questi pazienti che rappresentano una bella sfida»  ha
affermato il dott. Maurilio Danzì. Dello stesso avviso l’ASP che per bocca del dott. Franco Luca ha così dichiarato «in attesa della legge di riconoscimento qualcosa l’ASP
può fare per soddisfare le priorità del malato». Ha efficacemente stigmatizzato le conseguenze sull’organismo dell’esposizione alle sostanze chimiche e dello stress
ossidativo il dott. Francesco Cosentino, gastroenterologo, «queste sono in grado di danneggiare le cellule e poi il DNA, di alterare i geni che controllano la produzione degli enzimi. In
attesa che la scienza faccia lumi e offra valide soluzioni evitare le sostanze rimane l’unica possibilità per scongiurare l’esplosione della patologia o il suo aggravamento».

Degni di nota tutti gli interventi, così come quello del dott. Angelo Milazzo «occorre porre l’attenzione sulle criticità organismo-ambiente e riconoscere i fattori di
rischio fin dall’infanzia». La testimonianza  dei Medici di Medicina Generale, tuttavia, è stata univoca: «occorre curare la formazione» hanno detto sia il dott.
Domenico Grimaldi che la dott.ssa Maria Concetta Giuliano. «Siamo pronti a fare un percorso comune incentrato sul paziente, ma anche le Istituzioni e la società devono fare la loro
parte” ha aggiunto il dott. Grimaldi e, a dimostrazione di come le sinergie siano produttive, la  dott.ssa Maria Concetta Giuliano ha spiegato come il Comitato scientifico dell’ADAS abbia
già avviato un percorso diagnostico multilivello attraverso cui  valutare le diagnosi certe o sospette  ricostruendo la storia clinica dei pazienti, spesso costellata di errori
diagnostici e troppe indagini inappropriate».

Della correlazione epidemiologica tra Fibromialgia e Sensibilità chimica multipla ha parlato, invece, il dott. Alfio Sambataro, reumatologo, «sono circa 2.000.000 i malati di
fibromialgia in Italia che attendono il riconosciemento di una malattia che non toglie la vita ma la avvelena a causa del dolore cronico». Così come ha dichiarato la prof.ssa Anna
Maria Panico il dipartimento di scienze farmaceutiche presto realizzerà un laboratorio olfatto-metrico con strumentazioni in grado di determinare la contaminazione degli ambienti causata
dalla presenza di sostanze chimiche tossiche. Presente anche l’Istituto di Bioarchitettura con l’arch. Anna Carulli «occorre sanare gli edifici» ha sostenuto nel corso del suo
magistrale intervento. Il prof. Paolo Guarnaccia, agronomo, ha messo in guardia, invece, dalle fonti tossiche contenute nei cibi provenienti da coltivazioni «il futuro è nei
progetti basati sulla sostenibilità» ha detto. Il dott. Francesco Maria Rapisarda, medico legale, ha evidenziato poi «la necessità di individuare una strategia di
valutazione nei casi in cui la invalidità sia conseguente al danno da patologie non tabellate». Bisogna semplicemente «essere bravi medici» ha fermamente sostenuto il
prof. Riccardo Polosa. Tra le fonti tossiche dannose il dott. Mario Villa, odontoiatra, ha collocato anche le amalgame dentarie. Il dott. Salvatore Cacciola, sociologo, a consuntivo della
serata ha efficacemente concluso dicendo che nelle patologie ambientali l’unico dato certo, in mancanza di certezze da parte della medicina, è solo la sofferenza dei pazienti; occorre
pertanto dare voce e spazio ai loro bisogni e promuovere benessere perché il problema non è solo medico.

E se è vero che l’informazione è fondamentale per ottenere tutela davanti l’Autorità giudiziaria, così come ha evidenziato l’avv. Vincenzo Faraone, doveroso
ringraziare, oltre che gli sponsor, i numerosissimi organi di stampa intervenuti, capaci di accendere i riflettori, anche a livello nazionale, sull’ADAS che certamente continuerà a far
sentire la propria voce.

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Redazione Newsfood.com+WebTv

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