Gli spaghetti brûlés di Peter Brunel

2 Febbraio 2010
Per vedere tutti i video: https://newsfood.com/video-blue-sea-land-2017-nicola-fiasconaro-la-cubbaita/
Vedi anche la Web TV:
Peter Brunelsi è divertito a giocare. Con paste dalle consistenze insolite, fumi da apprendista stregone e profumi indelebili dal proprio naso.
Il punto di partenza è la pasta di kamut, una sorpresa al palato dopo un’ora di idratazione in acqua. Pasta e acqua, semplice ma allo stesso tempo binomio inatteso. Il segreto è
il passaggio in padella nel vino rosso, capace di dare un colore bordeaux allo spaghetto. Due minuti, fino a quando il vino non evapora e i residui alcolici vengono eliminati.
Poi si prendono della piccole cocotte di vetro, in cui viene depositata carne di salmerino aromatizzata al miele e alla mela. Sopra al pesce, la pasta. Il contenitore viene richiuso con un velo
di pellicola trasparente. Poi viene preparato un affumicatore. Per ogni piatto (o sarebbe meglio dire bicchiere) viene alzata la pellicola e inserito il fumo. Come si fa, per gioco, con il fumo
del sigaro nel bicchiere da rum. Il risultato è una sfera di cristallo che predice il futuro prossimo: ovvero, quando lo assaggi sai già che l’effetto è buonissimo.
Multisensoriale.
Peter Brunel è un giocherellone, ma anche i giochi più innocenti possono essere fatti con acuta intelligenza.
Dalla newsletter di Identità golose 293 del 02 febbraio 2010