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Giove, Saturno o lo spazio vicino alla Terra

By Redazione

Da una riunione del comitato consultivo per la scienza spaziale dell’Agenzia spaziale europea (ESA) tenutasi il 17 e 18 ottobre è emersa un’idea più chiara delle prossime
destinazioni dell’Europa nello spazio, sono stati selezionati vari candidati per le missioni future, tra cui lo studio del sistema gioviano, dei satelliti di Saturno e della materia oscura.

«La selezione dei gruppi vincenti da inserire in quelli che definirei i quarti di finale di una delle gare più importanti della scienza spaziale mondiale si è rivelato un
processo laborioso per l’ESA e per la comunità», ha dichiarato il direttore scientifico dell’ESA David Southwood. «Ora possiamo intravedere il futuro e sarà
emozionante!».

Da un elenco di 50 proposte presentate dalla comunità scientifica, sono emersi i candidati che passeranno alla prossima fase della selezione:

– Laplace: studio del sistema gioviano
Il sistema gioviano è un piccolo sistema planetario a tutti gli effetti. La missione proposta studierebbe l’abitabilità del sistema gioviano utilizzando tre piattaforme orbitanti
per le osservazioni.

– Tandem: una nuova missione su Saturno, Titano ed Encelado
L’idea è esplorare le due lune di Saturno sia in loco sia dall’orbita. La missione si propone di approfondire i sistemi di Titano ed Encelado, le loro origini, le regioni interne,
l’evoluzione e il potenziale astrobiologico.

Nei prossimi anni verrà verosimilmente avviata una discussione con i partner internazionali su quale delle missioni avrà effettivamente luogo.

– Cross-scale: uno studio dello spazio vicino alla Terra
Nell’ambito di questa missione, 12 navicelle spaziali effettuerebbero rilevazioni contemporanee del plasma (il gas di particelle cariche che circonda la Terra) su scale diverse e in diverse
regioni dello spazio in prossimità del nostro pianeta. Se approvata, la missione verrebbe effettuata in collaborazione con l’agenzia giapponese per lo spazio e l’esplorazione (JAXA).

– Marco Polo: una missione per il recupero di un campione di asteroide
Marco Polo caratterizzerebbe un oggetto vicino alla Terra su scale multiple e ne recupererebbe un campione, che potrebbe fornire nuove informazioni sull’evoluzione del sistema solare, il ruolo
di corpi minori nel processo, le origini e l’evoluzione della Terra e della vita stessa. Anche questa missione sarebbe portata a termine in collaborazione con JAXA.

– Energia oscura
Sono state presentate due proposte per studiare la materia oscura e l’energia oscura. Benché siano proposte tecniche diverse (un riproduttore di immagini a largo campo e una sonda per la
volta celeste a infrarosso vicino), l’obiettivo scientifico di base è lo stesso.

– Plato: per scoprire nuovi pianeti
Plato, missione fotometrica volta a individuare e caratterizzare gli esopianeti in transito, misurerebbe anche le oscillazioni sismiche delle loro stelle madri.

– Spica: osservatorio a infrarossi di prossima generazione
Si tratta di un progetto che porterebbe alla realizzazione di un osservatorio a infrarossi medi e lontani con un telescopio criogenico ad ampia apertura. La missione analizzerebbe la formazione
dei pianeti, il funzionamento del sistema solare e l’origine dell’universo. L’iniziativa costituirebbe un progetto congiunto con JAXA.

– XEUS: un osservatorio spaziale a raggi X di prossima generazione
XEUS studierebbe le leggi fondamentali dell’universo nonché le sue origini. Le principali aree di approfondimento sarebbero la crescita dei buchi neri di grande massa, il feedback
cosmico e l’evoluzione delle galassie, l’evoluzione delle strutture su larga scala, la gravità estrema e la materia in condizioni estreme. Vari partner internazionali hanno manifestato
interesse a partecipare a XEUS.

Tutte le missioni suddette competono ora nell’ambito di un ciclo di valutazione che dovrebbe terminare nel 2011 e in seguito al quale saranno scelte due missioni che da attuare nel 2017 e 2018.

«Riteniamo che l’insieme delle missioni selezionate plasmerà il futuro della scienza spaziale europea», ha affermato Tilman Spohn, presidente del comitato consultivo per la
scienza spaziale dell’ESA.

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