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Gestione dei fiumi, Cavallera: «lo Stato riconosca i danni idrici come incasso effettivo»

By Redazione

Torino – «Mi auguro che le risorse finanziarie necessarie per il recupero di infrastrutture e opere pubbliche danneggiate dall’alluvione e per la stabilizzazione dei versanti
franosi possano essere individuate nel bilancio dello Stato, senza necessità di nuove imposizioni fiscali», così afferma Ugo Cavallera, consigliere regionale di Forza
Italia, inserendosi nel dibattito sul reperimento dei fondi post alluvione.

L’esponente azzurro ha presentato un ordine del giorno a palazzo Lascaris per chiedere alla Giunta regionale di porre il problema in sede di Conferenza Stato-Regioni.
«Dobbiamo ricordare che – continua il consigliere di Forza Italia – con l’attuazione della legge Bassanini le Regioni hanno ottenuto il conferimento di nuove funzioni, fra cui la gestione
del demanio idrico. A questo proposito le Regioni stesse avevano chiesto di poter mantenere sul loro territorio gli introiti incamerati con la nuova competenza demaniale, pari a circa 170
milioni di euro a livello nazionale, di cui circa 25 milioni in Piemonte, ma così non è stato. Le risorse in questione vennero trasferite solo nominalmente, compensandoli con una
riduzione corrispondente dei trasferimenti ordinari dallo Stato alle Regioni. In pratica, le Regioni sono state gravate dell’onere della gestione del demanio idrico senza avere un riscontro in
termini di entrate aggiuntive reali».

Cavallera propone quindi di rendere effettivo il trasferimento alle Regioni dell’incasso ottenuto con i canoni di utilizzo del demanio idrico, vincolando tali somme alla difesa del suolo e alle
opere di manutenzione, sia dei corsi d’acqua maggiori gestiti dall’Aipo, sia di quelli di competenza regionale e locale. «Una parte di queste risorse sicure, percepite annualmente dalle
Regioni, – continua Cavallera – costituirebbero un finanziamento pluriennale garantito per mettere a punto un programma straordinario di opere di difesa del suolo».
L’esponente azzurro riconosce infine che «pur esistendo una responsabilità dello Stato a intervenire, dato che i danni agli edifici e alle attività produttive hanno assunto
in Piemonte una gravità di rilievo nazionale, occorre però che si rafforzi l’impegno della Regione nella prevenzione e nel monitoraggio del territorio. Senza dimenticare
l’importanza della definizione di programmi integrativi di intervento per gestire i corsi d’acqua e i versanti instabili».

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