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FRANCIACORTA… E BASTA! I BARISEI 2014 UN SATEN CON I BAFFI E CONTRO BAFFI

FRANCIACORTA… E BASTA! I BARISEI 2014 UN SATEN CON I BAFFI E CONTRO BAFFI

By Giuseppe

 

FRANCIACORTA… E BASTA!
I BARISEI 2014
SATEN
Docg Millesimato CON I BAFFI E CONTRO BAFFI

FRANCIACORTA… E BASTA! Era lo slogan ideato nel 1994 per la Docg

FRANCIACORTA SATEN… SENZA SE E SENZA MA, E SENZA ACCENTO

I BARISEI 2014 UN SATEN CON I BAFFI E CONTRO BAFFI

 

La dinamica Franciacorta mi stupisce ancora dopo tanti anni.

Arrivai in Franciacorta, chiamato dal mitico presidente Paolo Rabotti, un uomo aristocratico di altri tempi, sotto tutti i punti di vista. Ci vedemmo prima a Piacenza nel 1992 con la presentazione dell’allora ministro Goria della legge 164/92 insieme ad un altro grande della Franciacorta il nobile Giovanni Cavalleri.  Il progetto era molto ambizioso, difficile, rischioso.

Erano 19 cantine in tutto ( fra cui i due leader di allora Bellavista e Ca del Bosco), separate dal consorzio vecchio che faceva capo all’Ente Vini Bresciani dell’amico Michele Vescia, ma fermo, statico, politico, legato al tran-tran, poco propenso alle scommesse, ai nuovi mercati.

La Franciacorta aveva teste, idee, obiettivi, scopi di altro spessore. Fortunatamente nel giro di 3 anni di lavoro si puntò tutto sul solo metodo tradizionale classico (ringrazio ancora oggi 4 cantine che producevano Franciacorta con autoclavi che furono convinte ad abbandonare quel metodo), sulla Docg come certificazione tracciabilità antesignana prima di tutti gli altri, su una zonazione viticola e poi vitivinicola vegetativa territoriale, su un vino unico, esclusivo denominato “SATEN” senza accenti, francesismi, richiami strani… la unica vera mondiale alternativa all’antico e più noto “CREMANT”… cosa che nessun altro fece.

Fa piacere dopo quasi 25 anni assaggiare un SATEN ancora fatto come originariamente voluto, secondo il regolamento scritto a dieci mani fra Stefano Capelli, Mattia Vezzola, Cesare Ferrari, Corrado Cugnasco e il sottoscritto. Sono orgoglioso di aver partecipato a quella squadra, di vedere che fra le 120 cantine Franciacortine di oggi (complimenti) alcune sono ancorate al vecchio disciplinare.

Gian Mario Bariselli , con la cantina “ I BARISEI” , è una di quelle, che rispetta integrità, identità, idoneità, purezza della terra, del vitigno, dell’uva, del metodo, del vino. Cantina non notissima, ma meritevole di premi, di riconoscimenti, proprio per il suo Franciacorta Saten Cuvèe Millesimato Brut vendemmia 2014, 100% Chardonnay selezionato da vigna a vigna. La famiglia Bariselli è da sempre in Franciacorta. Bariselli o Barisei, come sono chiamati nel dialetto locale, sono stati sempre vignaiuoli dal 1898, alla Cascina di Nigoline,  dove avevano attività agrituristica.

La prima bottiglia Docg è del 1997. La nuova cantina tecnologica, perfetta, è del 2002. Oggi è il marchio “I BARISEI” che identifica il loro Franciacorta, molto attento all’origine. Oggi l’attività dei Bariselli si divide fra l’agriturismo e la produzione delle tradizioni etichette dei vini “Solive” e il nuovo brand, nato nel 2011, de  “ I Barisei” per i Franciacorta Docg.

Gian Mario Bariselli

Gian Mario Bariselli ha scelto di essere ancora più restrittivo e regolamentato della già ligia e vincolata Franciacorta, produce solo Franciacorta Docg. Questo mi inorgoglise, a sostegno del grande lavoro fatto anche dal sottoscritto nei primissimi anni, spesso contro l’opinione di corazzate di allora come il Gambero Rosso o Slow Food che non credevano ad uno “champagne” italiano. Io ci ho creduto subito, e lottato per 9 anni, in cui sono state poste le basi solide di un successo e di un sistema franciacortino che vige ancora oggi: la qualità prima di tutto, la sicurezza e la certificazione sempre  della vigna, dell’uva e del vino. Mi piace leggere le regole vigenti e che ogni cantina della Franciacorta si è data e che mantiene nel tempo.

Ottimo il FRANCIACORTA SATEN “I BARISEI” MILLESIMATO 2014,  ottenuto da Chardonnay  in purezza dei colli dietro a Erbusco verso il lago d’Iseo,  almeno 35 mesi sui propri lieviti, si presenta con una consistenza rotonda e sugosa, bella effervescenza carbonica non eccessiva, misurata e strettamente legata alla sapidità armonica, profumi raffinati ed eleganti di fiori bianchi di biancospino e mandorla, in bocca è spesso ma di grande beva, non pesante e alcolico, ma con una acidità e consistenza viva, verticale, accattivante e un finale di pane cotto non tostato di grande persistenza e di piacevole gusto. Segnale evidente che urge porre mano all’attuale produzione generale dei “ Saten” per ritornare al passato, per riproporre una formula originaria vincente, più pastosa, più misurata, più tendente all’asciutto e non al secco duro.  Contatti e ordini anche in cantina: allo  030 735 6069 / info@ibarisei.it

Giampietro Comolli

Redazione Newsfood.com
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Giampietro Comolli
Economista Agronomo Enologo Giornalista
Libero Docente Distretti Produttivi-Turistici

Mob +393496575297

Editorialista Newsfood.com
Economia, Food&Beverage, Gusturismo
Curatore Rubrica Discovering in libertà
Curatore Rubrica Assaggi in libertà

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