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False DOC, il grande inganno del vino

False DOC, il grande inganno del vino

By Redazione

La notizia si è diffusa grazie a Striscia la Notiza. Nel loro servizio, gli inviati di Antonio Ricci descrivono il kit,
tranquillamente venduto in Gran Bretagna. Grazie ad una polverina e trucioli di legno si possono ottenere versioni false, ma convicenti, di pregiati DOC italiani, come Amarone o chianti.

Una sola confezione del prodotto permette di ottenere fino a 30 bottiglie di vino, spacciate come prodotti nostrani di qualità, con prezzi fino a 42 Euro a bottiglia.

Il fatto era conosciuto da anni, con siti come Internetgourmet, di Angelo Peretti:
tutavia, forse la notorietà della trasmissione ha permesso un significativo passo avanti nella vicenda.

Così, alcuni politici si sono attivati in prima persona: tra loro, Franco Manzato, assessore
all’agricoltura del Veneto, preoccupato per l’economia, ma anche per la salute dei consumatori.

E poi, l’azione delle forze dell’ordine: i Carabinieri del Nucleo Antifrodi collaborano con gli agenti dell’Interpol, al fine di bloccare quella che viene definita “La contraffazione dei vini a
denominazione Barolo, Chianti, Valpolicella, Montepulciano e Nero d’Avola, prodotti Gran Bretagna in wine-kit, prodotti solubili in acqua che il consumatore straniero è indotto a
considerare come vino nazionale di qualità”.

Matteo Clerici

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