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Epatite A e frutti di bosco, la Procura di Torino indaga

Epatite A e frutti di bosco, la Procura di Torino indaga

By Redazione

I database medici parlano chiaro: in Italia l’epatite A è in crescita, nel solo 2013 +264% casi rispetto ai tre anni precedenti. In base ad una serie di controlli, primi sospetti i frutti di bosco congelati, ritenuti causa del
contagio.

Ora la questione entra in ambito giudiziaria: Raffaele Guariniello ed i colleghi della Procura di Torino hanno iniziato un’indagine, partita da controlli sui frutti di bosco della città
sabauda.

Ad attivare il magistrato, l’allerta del Ministero della
Salute
, a sua volta provocata dalle indicazioni EFSA, l’ente UE per la sicurezza alimentare.

In base alle prime valutazioni, la situazioni non è positiva. Se l’intera Italia è colpita (502 casi) il Piemonte è una delle regioni più colpite, con 65 casi contro
i 33 dell’intero 2012. In base al metodo di contagio, in prima fila (35%) il consumo di frutti di bosco surgelati. Spiegano gli esperti del Ministero: “Sono stati confrontati, mediante
genotipizzazione e sequenziamento. Complessivamente è emerso che, di 106 casi sequenziati, 49 presentano la stessa sequenza virale di genotipo 1A. Tale sequenza è risultata
identica a quella ottenuta da un campione di frutti di bosco positivo al rilevamento del virus dell’epatite A, suggerendo fortemente che tale alimento possa essere la fonte di infezione.

Per quanto probabile, l’ipotesi frutti di bosco non è senza problemi: principale ostacolo, la difficoltà di dimostrare un legame diretto tra consumo dell’alimento ed insorgenza
del virus, dotato di tempi lunghi d’incubazione.

Per questo, Guariniello ha ordinato a polizia giudiziaria e forestale di campionare le confezioni di fragole, mirtilli, ribes, more e lamponi presenti nei punti vendita torinesi, che saranno
poi analizzati dal consulente tecnico.

In attesa di ulteriori dati, è bene seguire le regole di prudenza: non acquistare frutti di bosco congelati da fonti “sospette” e cuocerli a lungo prima di consumare.

Matteo Clerici

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