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Da giugno 2009 vietata la vendita di tv analogiche

By Redazione

Anche le tv hanno una scadenza, in particolare quelle analogiche: giugno 2009, da tale data, infatti, sarà vietata la commercializzazione delle televisioni analogiche per far spazio alla
diffusione della televisione digitale.

Lo ha annunciato il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, spiegando la nuova norma contenuta nella Finanziaria 2008, che fissa tre termini: entro maggio 2008 le tv analogiche dovranno
essere provviste di un’etichetta che indichi l’impossibilità di ricezione del segnale digitale. Entro dicembre dello stesso anno, invece, i distributori dovranno smettere di rifornire di
apparecchi analogici i commercianti ed entro giugno del 2009 saranno vendute soltanto tv digitali.

Come ha spiegato Gentiloni, questo meccanismo si è reso necessario perché in Italia il turn over degli apparecchi tv è molto basso (si vendono circa 5 milioni di tv ogni
anno) ed è necessario incentivare il progresso tecnologico.

Già nella Finanziaria 2007 era stato previsto uno sconto del 20% sull’acquisto di tv con decoder digitale terrestre integrato, ma la misura non verrà replicata nella prossima
manovra perché l’esecutivo ritiene che si sia già data “una spinta corposa alla sostituzione di apparecchi Tv”, anche se Gentiloni ha affermato: “Non mi sarebbe dispiaciuto
inserire la misura anche per gli anni successivi, ma sapete bene che le Finanziarie sono frutto di calcoli complicati”.

Le vecchie tv, quindi, vanno in pensione e dal 2012 sparirà anche il segnale analogico: si tratta, secondo il Ministro delle Comunicazioni , di una “scadenza credibile e realizzabile”
che “risponde alle indicazioni degli operatori e alle segnalazioni dell’Agcom sull’opportunità di fissare una data certa”.

Secondo il Presidente DGTVi, (Associazione per lo sviluppo e la promozione del digitale terrestre), Piero De Chiara, “si tratta di una vera svolta nella dotazione dei ricevitori digitali nel
nostro Paese. E’ facile immaginare, tenendo conto del tasso naturale di ricambio, che entro la fine del 2011 avremo 15 milioni di tv digitali nelle famiglie italiane, a cui si dovranno
aggiungere almeno 10 milioni di decoder”.

“Questa misura – ha concluso De Chiara – consentirà di rispettare lo switch-off fissato dalla Ue, ma non solo: si potrebbe prevedere un’anticipazione della scadenza se venisse introdotto
un piano per aree geografiche”.

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