Coldiretti, bene etichetta latte. 50% spesa e’ anonima

5 Agosto 2009
E’ quanto afferma la Coldiretti nell’esprimere grande soddisfazione per lo schema di decreto ministeriale recante “Norme in materia di etichettatura del latte sterilizzato a lunga conservazione,
del latte UHT, del latte pastorizzato microfiltrato e del latte pastorizzato ad elevata temperatura, nonché dei prodotti lattiero-caseari” presentato dal Ministro delle Politiche Luca
Zaia.
Dopo l’extravergine di oliva e il latte ed i suoi derivati si apre la strada – sottolinea la Coldiretti – all’etichettatura trasparente per tutti i prodotti alimentari che sono ancora anonimi,
dalla carne di maiale a quella di coniglio ed agnello, dai succhi di frutta alle conserve vegetali. Negli ultimi anni con la mobilitazione a favore della trasparenza dell’informazione,la
Coldiretti è riuscita a ottenere l’obbligo di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva ed
ora anche per il latte ed i derivati.
Il Decreto obbliga ad indicare l’origine del latte impiegato nel latte a lunga conservazione e in tutti i prodotti lattiero caseari ma – sottolinea la Coldiretti – vieta anche l’impiego di
polveri di caseina e caseinati nella produzione di formaggi. Si stabilisce chiaramente – precisa la Coldiretti – che il formaggio si fa con il latte e non con le polveri ma regolamenta anche
l’impiego di semilavorati industriali (cagliate) nella produzione di formaggi e mozzarelle che dovrà essere indicato in etichetta. Oggi – prosegue la Coldiretti – tre cartoni di latte a
lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta e la metà delle mozzarelle non a denominazione di origine sono fatte con latte o addirittura cagliate
straniere all’insaputa dei consumatori. Si tratta di un inganno che è finalmente destinato a finire con l’Italia che – sostiene la Coldiretti – è leader europeo nella
qualità ed ha il dovere di svolgere un ruolo di leadership a livello comunitario dove il provvedimento va sostenuto fino in fondo.
Secondo l’indagine Coldiretti-Swg sulle abitudini degli italiani la quasi totalità dei cittadini (98 per cento) considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il
luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti. Colmare questo ritardo – conclude la Coldiretti – è un grande risultato che va nell’interesse degli imprenditori
agricoli ma soprattutto dei consumatori e della trasparenza e competitività dell’intero sistema Paese.
L’ETICHETTA CON L’ORIGINE SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI
Cibi con l’indicazione di provenienza |
E quelli senza |
Carne di pollo e derivati |
Pasta |
Carne bovina |
Carne di maiale e salumi |
Frutta e verdura fresche |
Carne di coniglio |
Uova |
Frutta e verdura trasformata |
Miele |
Derivati del pomodoro diversi da passata |
Passata di pomodoro |
Latte a lunga conservazione (*) |
Latte fresco |
Formaggi non dop (*) |
Pesce |
Derivati dei cereali (pane, pasta) |
Extravergine di oliva |
Carne di pecora e agnello |
(*)In attesa di notifica alla Commissione Europea
Fonte: Elaborazioni Coldiretti