Ciclo idrico in Abruzzo, Srour: «un amministratore unico ma professionale»
7 Ottobre 2007
L’Aquila, 4 Ottobre 2007 – «Un amministratore unico altamente professionale che sappia affrontare il problema di una rete obsoleta e quello di una inadeguata distribuzione delle
competenze», lo ha chiesto l’assessore regionale con delega al Ciclo idrico integrato dell’acqua, Mimmo Srour, intervenendo alla seduta del Consiglio convocato in via straordinaria per
discutere della crisi idrica dei mesi scorsi in Val Pescara.
L’assessore Srour, illustrando l’attuale situazione della distribuzione idrica in Abruzzo, ha sollecitando le forze di minoranza a lavorare congiuntamente, sì da giungere al più
presto all’approvazione di una legge che riordini il settore. «Paradossale – ha detto Srour – è che distribuiamo una quantità d’acqua tre volte superiore alla media europea
e che abbiamo delle sorgenti purissime quando poi spendiamo soldi per rendere potabile qualcosa che nel frattempo si è contaminato».
«La storia dell’inquinamento dei pozzi Sant’Angelo – ha fatto notare Srour – risale al 2004, quando Arta ed Asl rilevarono anomalie nelle analisi effettuate. Dal novembre 2005 la nostra
Giunta ha fatto tre delibere, escludendo l’utilizzo di quei pozzi e disponendo lo scavo di due pozzi alternativi a Bussi. Ora, il problema vero non è scavare altri pozzi, ma rinnovare la
rete in modo che non si abbia più una perdita del 33 per cento e nella Marsica anche del 50 per cento. La legge da me proposta, e che è aperta al contributo anche
dell’opposizione, prevede proprio questo: interventi strutturali ma anche correzioni gestionali per ridurre i costi e per rendere il servizio efficiente. Dobbiamo arrivare – ha aggiunto – ad
una regolamentazione globale della gestione idrica nella quale la Regione abbia un ruolo più incisivo».
Srour ha sollecitato anche rapidità nelle scelte e collegialità. Ma soprattutto ha sollecitato immediata chiarezza affinché i cittadini non si diaffezionino ad un bene che
per natura, da noi, è abbondante e puro. Alla seduta odierna del Consiglio si è parlato anche di soldi non spesi per l’ammodernamento della rete: 15 milioni per l’opposizione, 50
milioni (di cui 8 solo nell’Ato 4 di Pescara) per la maggioranza. Dai consiglieri intervenuti (Melilla, che ha letto la relazione introduttiva, Pagano, Di Matteo, De Matteis Domenici, Pisegna,
Di Stefano) è giunto l’appello a stringere i tempi e soprattutto a fugare i dubbi degli utenti sulla bontà della nostra acqua. Srour, infine, ha ribadito il suo impegno a portare
avanti la legge di riordino, prioritaria rispetto a qualsiasi altra decisione.