Cia di Pordenone: oltre mille aziende danneggiate dalla grandine

28 Maggio 2009
La Cia di Pordenone a distanza di qualche giorno dalla grandinata di venerdì scorso fa le prime stime dei danni. I comuni maggiormente colpiti risultano essere stati quelli di Zoppola
(località di Murlis, Castions, Orcenico, Ovoledo), Arzene, San Quirino (località Santa Foca, Sedrano), Cordenons, San Martino di Campagna e San Vito al Tagliamento. In queste aree,
i danni sono stati enormi (è in corso di accertamento l’entità esatta) e si stima già in circa un migliaio il numero di aziende coinvolte, in tutta la provincia.
Danni pesanti si sono verificati alle strutture quali stalle, capannoni per le attrezzature con coperture in fibrocemento e amianto e alle abitazioni degli imprenditori agricoli. Riguardo alle
colture, le più colpite risultano essere la vite (soprattutto i nuovi impianti), l’actinidia e i seminativi. Nella zona specializzata tra Zoppola, Arzene e Rauscedo, le prime stime parlano
di danni visibili sui vigneti tra il 75 e il 90 per cento. Per mais, frumento, orzo e colza, si segnalano perdite totali dei raccolti con un aggravio, per le aziende, dei costi di produzione
dovute alla risemina degli stessi.
“Le nostre imprese agricole oggi – spiega il direttore della Cia di Pordenone Davide Vignandel – si trovano in una grave difficoltà, dovuta al fatto che il Fondo di solidarietà
nazionale non è stato ancora erogato e, proprio per questo, la maggior parte di esse non aveva ancora assicurato le colture in campo. Inoltre – prosegue Vignandel – le riparazioni delle
strutture con coperture di fibrocemento e amianto aggravano la situazione, in quanto le stesse aziende devono impiegare capitali ingenti per poter far fronte allo smaltimento dei materiali e
continuare con le attività di tutti i giorni”.
In particolare per l’eternit, servono degli interventi mirati da parte della Regione o della Provincia, per sostenere finanziariamente almeno quelle più colpite. La Cia di Pordenone
auspica che, in un momento di grave difficoltà come questo, dovute soprattutto al caro prezzi, agli aiuti comunitari che ritardano ad arrivare e alla enorme burocrazia che da parecchi anni
soffoca l’attività quotidiana, ci siano delle risposte in tempi veramente rapidi, senza ulteriori aggravi burocratici e di costi per gli imprenditori agricoli.