Caro prezzi: la Toscana si salva, Firenze 1,8% – Italia 2,4%
27 Dicembre 2007
Firenze, 21 Dicembre 2007 – Un incremento dei prezzi contenuto e solo pochi ed isolati casi di speculazioni: la Toscana esce ‘pulita’ dall’analisi sul ‘caro prezzi’ e sugli eventuali
aumenti conseguenti allo sciopero dei trasportatori, le associazioni dei consumatori, dei commercianti e rappresentanti della grande distribuzione si sono riuniti ieri attorno ad un tavolo –
convocati dagli assessori regionali al commercio, Paolo Cocchi, ed alle politiche per la tutela dei consumatori e degli utenti, Eugenio Baronti – per analizzare la situazione e verificare la
possibilità di interventi comuni per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie.
«In Toscana, fortunatamente, l’aumento dei prezzi è stato contenuto – ha detto l’assessore Baronti – ed a Firenze la variazione registrata a novembre rispetto all’anno precedente
è 1,8% a fronte di un 2,4% di media nazionale, mentre non ci sono stati rincari rispetto ad ottobre. La media regionale, per la quale l’ultimo dato utile è relativo a settembre,
è stata 1,4% sul 2006 mentre il dato nazionale è 1,7%. Anche lo sciopero degli autotrasportatori non ha generato fenomeni speculativi se non in singoli casi isolati. Ma quando il
vaso è pieno basta una goccia per farlo traboccare ed in Italia la situazione è preoccupante a causa di una congiuntura sfavorevole in cui si sommano l’emergenza stipendi e
salari, che sono tra i più bassi d’Europa, e problemi collegati ai sensibili rincari dei mutui, dei servizi, dei carburanti». «Dobbiamo trovare una linea d’azione comune
consumatori-commercianti – ha aggiunto l’assessore Cocchi accompagnando il suo intervento con dati che parlano di un calo delle vendite nella piccola (- 2,4%) e nella media (- 1,8%)
distribuzione a fronte di un incremento del 3,1% nel periodo estivo rispetto all’inizio dell’anno – questo perché, pur nel rispetto della dialettica tra le parti e delle dinamiche di
libero mercato, si creino effettivi meccanismi di concorrenza e di trasparenza. Servono azioni nuove e concrete da portare avanti insieme, secondo una linea di concertazione e condivisione
tipica della Toscana». Tra le proposte emerse in quasi tre ore di serrato confronto quella di un eventuale marchio di qualità nuovo, che identifichi quelle imprese che fanno scelte
eticamente, socialmente ed ambientalmente responsabili; iniziative di educazione al consumo critico, per modificare la domanda condizionando l’offerta; maggiore vigilanza, controllo e sanzioni
certe per i commercianti che non rispettano le leggi sulla trasparenza dei prezzi ed infine un potenziamento dei servizi offerti dalla rete Prontoconsumatore con un numero verde per le
segnalazioni dei cittadini ed uno spazio web per comparare i prezzi dei prodotti/servizi.
«Dobbiamo ‘premiare’ i comportamenti virtuosi – ha concluso Baronti – ma allo stesso tempo stringere accordi con le amministrazioni comunali perché intensifichino la vigilanza e
puniscano i comportamenti speculativi. E non dobbiamo dimenticare l’incidenza della bolletta energetica, che colpisce sia consumatori e commercianti, né l’emergenza stipendi, che pesa
sui bilanci familiari e condiziona tutto il sistema».
Pamela Pucci