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BioFach: Norimberga è la scelta obbligata per le aziende Bio italiane che vogliono esportare e guardare al futuro con ottimismo

By Giuseppe

BioFach 2015Bio Bio Bio… per vendere il Bio si deve andare in Germania. In Italia troppe fiere, troppi eventi, … e i visitatori sempre meno “professionali”, la gran parte sono consumatori in cerca di novità … operatori? ben pochi.

BioFach 2015: Settore alimentare globale goes bio

  • Fatturati in crescita in tutto il mondo nel comparto degli alimenti bio
  • Primo semestre 2014 con bilancio internazionale positivo
  • Più di 10 milioni di ettari di superficie bio nell’UE
L’interesse per gli alimenti prodotti secondo criteri biologici perdura nell’intero globo. Nella maggior parte degli stati industrializzati dell’occidente il mercato si sviluppa in modo del tutto positivo. Una proposta sempre più ampia di alimenti bio, nuovi canali di vendita e una buona fidelizzazione della clientela portano a continue crescite di fatturato. Per numerosi paesi, tra cui la Germania, la Danimarca e gli USA, già nell’autunno del 2014 si sta delineando di nuovo un plus del 5-10% per l’intero anno. Il Dr. Helga Willer del Forschungsinstitut für biologischen Landbau – FibL (Istituto di ricerche per l’agricoltura biologica) di Frick (CH) constata: “Tutti i grandi mercati sono in crescita, alcuni di essi addirittura a due cifre”. A suo avviso una notizia particolarmente lieta è il fatto che, per la prima volta dopo quattro anni, in Gran Bretagna si sia registrato nuovamente un incremento. L’intero settore s’incontra una volta l’anno al Centro Esposizioni Norimberga per partecipare alla manifestazione che costituisce il suo highlight: il BIOFACH (Salone Leader Mondiale degli Alimenti Biologici). Dall’11 al 14 febbraio 2015 si attendono qui circa 2.200 espositori, 200 dei quali al VIVANESS (Salone Internazionale della Cosmesi Naturale).

Anche nel 2013 l’Europa è il continente con la maggior crescita di superficie biologica. Nell’UE si coltivano secondo criteri ecologici 10 mio di ettari di terra. La quota bio sull’intera superficie agricola si aggira sul 5,6%. Estonia, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Austria, Svezia, Svizzera e Repubblica Ceca dispongono di una quota bio pari a oltre il 10% della rispettiva superficie agricola, in testa alla classifica UE resta comunque l’Austria con pressoché il 20%.

A livello internazionale continua a svilupparsi molto bene il commercio specializzato, presente ormai da tempo non soltanto con negozi di alimenti naturali, bensì anche con supermercati biologici di grandi dimensioni soprattutto in Germania, Francia, Italia e USA e che, di fatto, è un importante motore dell’andamento complessivo. Il numero di grandi punti vendita biologici (a partire da 200 m²) e di supermercati bio (a partire da 400 m²) è in continuo aumento e, ad esempio, quest’anno potrebbe aver superato in Germania la soglia delle 800 unità: alla fine del 2013 se ne contavano infatti circa 780.

Germania: maggiore mercato bio in Europa

Nel 2013 il fatturato realizzato in Germania con gli alimenti biologici tramite tutti i canali di commercializzazione, dalla vendita diretta in azienda agricola ai discounter e i supermercati, è salito da 7,04 a circa 7,55 mld di EUR registrando un plus del 7,2%, rileva il Bund Ökologische Lebensmittelwirtschaft – BÖLW (Unione tedesca degli operatori economici del settore ecologico alimentare) di Berlino (D). Per quanto concerne la superficie non si è tuttavia riusciti a tenere il passo con la crescita del mercato: essa è infatti aumentata soltanto da 1,03 a 1,06 mio di ha (+ 2,5%). La quota detenuta sulla superficie agricola nel suo complesso risultava essere del 6,3%. La Baviera guida la classifica dei Laender confederati con 215.000 ha di terreni bio. Stando a ciò un ettaro bio tedesco su cinque si trova nel Land più a sud della Germania, seguito dal Brandeburgo con 136.000 ha e dal Meclemburgo-Pomerania Anteriore con 125.000 ha.

Il Bundesverband Naturkost Naturwaren – BNN (Federazione tedesca dell’alimentazione e dei prodotti naturali) di Berlino (D) ha analizzato le cifre fatturate nel primo semestre del 2014 dai grossisti di alimenti naturali che hanno partecipato al monitoraggio del BNN: forte di un incremento totale dell’8,9% il fatturato è ancora in netta crescita. I calcoli si basano sui dati di 18 aziende che rappresentano circa il 75% del volume di mercato nel comparto dei negozi specializzati e costituiscono quindi un fondamento autorevole per una stima sul mercato complessivo degli alimenti e dei prodotti naturali. Il trend verso un risultato vicino alle due cifre è confermato dal barometro delle vendite per il dettaglio biologico della società di consulenza alle imprese Klaus Braun di Speyer (D). Nella sua analisi dei dati rilevati da pressoché 300 negozi nel primo semestre del 2014 quest’ultima arriva a un aumento di fatturato dell’8,2%. Nel 2013, sempre per il dettaglio biologico, detto valore era del 5,8%.

Paesi Bassi sorpassano la soglia del miliardo

Ottime prospettive per il bio si hanno anche nella nazione dell’anno del BIOFACH 2015 dove, stando alle stime dell’associazione vertice Bionext di Zeist (NL), nel 2013 il fatturato realizzato con gli alimenti biologici è salito a 1,07 mld di EUR. La crescita dovrebbe arrivare a toccare il 6-8% nel comparto bio e il 9% nei negozi di prodotti naturali, sostiene Bavo van den Idsert, direttore di Bionext. Tramite le catene di supermercati convenzionali l’anno precedente è stato realizzato già il 55% del fatturato, il 30% per mezzo del commercio specializzato, l’8% con l’alimentazione fuori casa e il 7% nei rimanenti canali di distribuzione come, ad esempio, i mercati settimanali, la vendita diretta in azienda agricola e la vendita via internet.

Francia saluta il bio con un “bienvenue”

Nel 2013 la Francia si è potuta fregiare di un lauto incremento del 9% per quanto concerne la superficie coltivata secondo principi ecologici: compresi i 130.000 ha di terreno in fase di conversione è infatti arrivata a 1,06 mio di ha, ponendosi quindi esattamente allo stesso livello della Germania. Il numero di coltivatori è salito a 25.500, quello dei trasformatori e dei commercianti a 12.400. Fino a maggio del 2014 alla cifra di agricoltori bio se ne erano già aggiunti altri 1.000, mentre la superficie era aumentata a oltre 1,1 mio di ha.

Tuttavia non sono cresciuti del 9% solamente i campi, gli orti e i prati coltivati con il metodo biologico bensì anche il fatturato, che è salito a 4,56 mld di EUR, una cifra che include i 172 mio di EUR realizzati con l’alimentazione fuori casa. Nei cinque anni intercorsi tra il 2007 e il 2012 il volume di mercato è quindi raddoppiato. La quota biologica sul mercato alimentare complessivo ammonta invece a soli 2,5%. La ragione di ciò pare potersi ricondurre ai tassi di crescita piuttosto bassi negli anni dopo l’ingresso nel nuovo millennio. Al confronto: negli USA e in Germania la quota di mercato si aggira sul 4%. Tra i gruppi di prodotti nei quali i francesi apprezzano in particolar modo il bio si contano le uova e il latte, dove si raggiungono in qualità ecologica già il 15% ovvero l’11% del fatturato.

Italia: aumento di superficie e di fatturato

Nel 2013 il numero di tutte le aziende agricole biologiche, nonché dei trasformatori e dei commercianti attivi nel comparto bio, è salito del 5,4% portandosi a 52.383 unità (SINAB, dati agricoli biologici del Ministero dell’agricoltura italiano, Roma, I). Il numero di fattorie bio è cresciuto del 3,4%, quello dei trasformatori e dei commercianti in ambito bio del 10%. I terreni coltivati secondo i principi biologici sono aumentati di un buon 12,8% raggiungendo gli 1,3 mio di ha. Ciò corrisponde a una quota biologica di oltre il 10% sull’intera superficie agricola. Nell’Italia del Sud (Sicilia, Calabria, Puglia) la coltivazione biologica cresce in modo particolarmente rapido grazie a nuovi programmi di incentivo regionali. In tali aree è insediato il 50% delle aziende agricole, mentre il nord è tradizionalmente più forte nella trasformazione e nel commercio. In Lombardia, Emilia Romagna e Veneto si contano 2.023 produttori di alimenti biologici, vale a dire il 33% di tutte le imprese italiane operanti in questo comparto. Anche la domanda in netta crescita mette le ali al mercato: secondo i dati rilevati dal panel consumatori Ismea GFK-Eurisko di Roma (I), nei primi cinque mesi del 2014 i fatturati sono aumentati del 17%.

Svezia: il bio è in boom

Forte di un incremento del 30% nel primo semestre del 2014, quest’anno la Svezia si distinguerà in modo particolare. Alcune catene di supermercati come, ad esempio, ICA (+ 52%), Coop (+ 37%) e Axfood (+ 44%) hanno addirittura superato detti valori. Stando alle indagini condotte da Ekoweb, lo scorso anno la crescita ha raggiunto il 13%. Tradotto in cifre assolute il fatturato del 2013 si è quindi aggirato sugli 1,3 mld di EUR.

Gran Bretagna: leggera crescita nel settore bio

Nel 2013, per la prima volta dallo scoppio della crisi finanziaria nel 2008, il comparto bio britannico ha potuto registrare di nuovo una leggera crescita. Il mercato è salito del 2,8%, lo ha reso noto la Soil Association di Bristol (GB) nel suo attuale rapporto sul mercato: l’Organic Market Report 2014. Lo scorso anno il settore bio ha fatturato in Gran Bretagna 2,16 mld di EUR. Responsabile di questo sviluppo positivo è, tra gli altri, il dettaglio indipendente del quale fanno parte la consegna a domicilio di panieri in abbonamento, le piattaforme online indipendenti, la vendita diretta in azienda agricola, i negozi di alimenti naturali e i mercati settimanali.

USA: felice salto di fatturato dell’11,5%

Ottime prospettive per il bio anche oltreoceano: nel 2013 in USA il fatturato del settore è salito da 31,5 mld a 35,1 mld di US$, vale a dire dell’11,5%. Stando all’Organic Trade Association (OTA) di Brattleboro VT (USA) non si era più riusciti a ottenere una percentuale così alta da cinque anni. Il 92% dei ricavi delle vendite (32,3 mld di US$) è stato realizzato con gli alimenti bio, il resto con articoli non food. I dati si basano su quanto indicato da oltre 200 aziende leader in ambito biologico sottoposte a valutazione dal Nutrition Business Journal di Boulder CO (USA). Nel 2013 i cittadini statunitensi hanno speso 760 mld. di US$ in generi alimentari, di cui il 4% in prodotti bio. In alcuni gruppi merceologici come, ad esempio, la frutta e la verdura si ha già un “dollaro bio” ogni dieci dollari di spesa.

 

Redazione Newsfood.com

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