Assoedilizia: Incontro con Marco Cappato, Candidato a sindaco di Milano

11 Maggio 2016
“Non aspettiamo di vincere le elezioni per fare: quando abbiamo condotto le battaglie per i diritti civili, poi diventate leggi, e portato il popolo ai grandi referendum non eravamo certo maggioranza.
Lo stesso vale per Milano dove, sensibilizzando la società civile organizzata e collaborando con essa, ci impegniamo con progetti concreti per lo sviluppo della città e il miglioramento della qualità di chi ci vive”.
Questo il messaggio lanciato da Marco Cappato, milanese, laureato in Economia alla Bocconi, presidente del Gruppo Radicale-federalista europeo al Comune di Milano e per due volte europarlamentare all’incontro con Assoedilizia accompagnato dall’arch. Francesco Spadaro, esperto del Gruppo sui temi urbanistico-edilizi.
Il presidente dell’associazione dei proprietari immobiliari milanesi Achille Colombo Clerici ha posto in rilievo il valore non solo economico della casa, ma anche sociale e culturale, ricordando il Manifesto per Milano elaborato in occasione delle elezioni per il nuovo sindaco e gli spunti di riflessione in esso contenuti.
Milano, che da oltre un secolo anticipa i cambiamenti del Paese e rappresenta l’aggancio più forte dell’Italia intera all’Europa Unita – e perciò meritevole di una “legge speciale” – deve uscire dalla logica della città centrale per assumere quella di territorio, analogamente a Londra, Parigi, Berlino con le quali deve competere. “La casa è la base della città – ha aggiunto Colombo Clerici – e pertanto deve essere oggetto di una lungimirante politica che incoraggi chi vuole investire in essa, principalmente intervenendo sull’esistente senza occupare nuovo territorio, consentendo di ricavarne un giusta remunerativita’.
E nel contempo eliminare una volta per tutte la pluridecennale “emergenza” abitativa dando dignitosi alloggi a chi la casa non può permettersi di acquistarla”.
Una casa, ha aggiunto Cappato, che acquisterà ancor più valore se il contesto ambientale la favorisce con minore inquinamento, più verde, facilità di trasporti, dotazione di servizi. E, nell’ottica di una “grande Milano” la cui influenza va ben oltre i confini amministrativi attuali e futuri, ha citato a titolo di esempio la riqualificazione della rete dei Navigli con al centro la via d’acqua Locarno-Venezia (se realizzata sarebbe la più affascinante d’Europa dal punto di vista culturale e turistico e tra le più importanti dal punto di vista economico).
Spadaro ha illustrato a grandi linee il progetto di riqualificazione, con eventuale cambio d’uso, di 100.000 unità immobiliari non occupate o di difficile collocazione sul mercato per vetustà che veda – senza imposizioni dirigiste – il Comune intervenire in accordo con il proprietario privato. Mentre il consigliere amministratore di Assoedilizia Alessandro Panza di Biumo ha richiamato l’attenzione dell’esponente radicale sui quartieri “difficili” della città.
Per Cappato, niente ghetti ma diffusione capillare delle etnie, delle culture e delle religioni sul territorio in maniera tale che si arrivi a una maggiore conoscenza reciproca e quindi alla tolleranza. Senza trascurare il fermo rispetto delle leggi dello Stato, “dobbiamo – ha concluso – anche essere in grado di “ascoltare””.
Redazione Newsfood.com