Adusbef: il Governo trova i soldi per le banche, ma non l’assegno per i disoccupati

3 Marzo 2009
Il presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi anche ieri, al termine del vertice straordinario della Ue, si è detto “soddisfatto” perché il problema
degli asset tossici “non riguarda le nostre banche”. Durante il vertice, ha spiegato il premier nel corso della conferenza stampa, “ci è stata riconosciuta la primazia dell’intervento
fatto dal nostro governo a ottobre, quando abbiamo dichiarato che mai nessuna banca sarebbe fallita e non ci sarebbero state perdite per i risparmiatori. Le nostre banche sono quelle meno
toccate da ciò che invece preoccupa gran parte delle banche di tutti i paesi. E quel poco che c’è – aggiunge – dipende dal fatto che alcune banche hanno comprato banche estere,
soprattutto nell’Europa dell’Est”.
Peccato che ad ogni rassicurante dichiarazione del presidente del Consiglio e del ministro dell’Economia, che anche ad ottobre avevano garantito la solidità e la
liquidità del sistema bancario italiano: “nessuna banca italiana fallirà e nessun risparmiatore rischia” (Berlusconi). “Il sistema italiano è solido e liquido” (Tremonti).
“Le Poste non falliranno mai. I governi passano, le Poste restano. Gli italiani non devono essere preoccupati”, corrisponda un crollo dei titoli bancari e dei mercati azionari.
La sfiducia dei mercati anche verso le banche italiane non dipende solo dalle sfortunate dichiarazioni di un Governo menagramo e da un ministro dell’economia che passa
disinvoltamente dalla Robin Tax ai Tremonti bond,ma anche da alcuni dati di mercato e da talune disinvolte cartolarizzazioni sapientemente occultati nei bilanci delle banche, pari a 70 miliardi
di euro. A tanto ammonta infatti l’emissione di bond salsiccia, i cosiddetti malefici Cdo,titoli cartolarizzati e collateralizzati da parte delle banche italiane,in primis Unicredit, che
il 14 novembre 2008 ha confezionato una cartolarizzazione di mutui residenziali per 23,789 miliardi di euro, emesso dal veicolo Cordusio RMBS srl che nessuno vuole,quindi utilizzabili
soltanto come collaterale nelle operazioni di rifinanziamento della BCE,cioè a garanzia dei prestiti concessi dalla Banca Centrale.
Solo nell’ultimo trimestre del 2008,Intesa San Paolo e Unicredit, hanno trasformato in titoli pacchetti di mutui residenziali per un valore complessivo di 43 miliardi di
euro, portando così le cartolarizzazioni immobiliari nell’anno scorso (2008) a superare i 70 miliardi di euro, quasi il doppio dei mutui cartolarizzati nel triennio
precedente (2005-2007) pari a 36,5 miliardi di euro.
Mentre il Governo offre doppie scialuppe di salvataggio ad un sistema bancario che negli anni precedenti aveva distinto la sua attività truffaldina a danno di 1 milione
di bondholders,da Parmalat a Cirio passando per i titoli argentini per un controvalore di 50 miliardi di euro,avocando alle calende greche il risarcimento collettivo dei danni previsto
nella class action, non muove un solo dito per tutelare le piccole e medie imprese strozzate dal pizzo della commissione di massimo scoperto e dalla restrizione del credito, né quelle le
famiglie italiane al collasso,stramate dagli aumenti e che devono farsi carico della perdita del posto di lavoro di molti giovani precari privi degli ammortizzatori sociali.
Adusbef e Federconsumatori, stigmatizzano ancora una volta errate politiche economiche di un Governo, che come per il passato, sta azzerando ancora una volta l’avanzo
primario,passato dal 3,5% del 2007 al 2,5 per cento del 2008 e che invece di sperperare circa 7 miliardi di euro tra Ici agli abbienti e salvataggio Alitalia, poteva impiegare
quelle risorse per erogare un sostenibile assegno di disoccupazione a milioni di precari costretti dalla disperazione a vivere a carico delle famiglie o ad emigrare invecchiando senza speranza
di futuro.
Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)