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Viva la fibra: cinque alimenti contro il diabete

Viva la fibra: cinque alimenti contro il diabete

By Redazione

Il diabete avanza. Da malattia casalinga e facilmente controllabile, tale disturbo si è trasformato in un’epidemia silenziosa, che nel 2030 diventerà la quarta causa di morte in
Europa.

Nell’Italia attuale, l’ISTAT individua 2.960.000 diabetici: il 4,9% della popolazione totale, il 5,2% delle donne ed il 4,5% degli uomini. Disagio personale a parte, l’Istituto ricorda come
ogni malato costi al sistema sanitario 2.600 Euro, a dimostrazione di come il diabete sia nemico della collettività oltreché dell’individuo.

Perciò, diventano fondamentali metodi di prevenzione e controllo, materia della Giornata Mondiale del Diabete. Tra gli studiosi riuniti, si fanno avanti i nutrigenomici, sostenitori
della scienza (nutrigenomica) che trasforma gli alimenti in meccanici dei geni. L’attenzione si focalizza sulla glicemia e sugli alimenti (in primis le fibre) che possono controllarla.

Come ricorda il dottor Luca Piretta, nutrizionista SISA, ospitato da Melarossa (www.melarossa.it), bisogna tenere in considerazione l’indice glicemico,
cioè “La capacità di un alimento di aumentare il valore della glicemia indipendentemente dalla quantità di glucosio che contiene. La presenza di glucosio in un alimento
può essere trasferita al sangue in modo molto differente da un alimento a un altro indipendentemente dalla quantità presente nell’alimento stesso”.

A diversi alimenti, un diverso indice glicemico, e spesso la quantità di fibra fa la differenza. Ad es:, il pane integrale (ricco di fibra) offre un indice glicemico inferiore rispetto
al pane. Stesso discorso per il riso integrale (indice glicemico di 81) contro riso brillato (indice glicemico di 117).

In sintesi, viva la fibra, soprattutto la fibra solubile. Il dottor Piretta consiglia così la sua top five, i cinque alimenti più vantaggiosi da consumare per i diabetici,
od i soggetti a rischio. Nella lista, carciofo, cicoria, aglio, cipolla, mele.

Un passo indietro, lafibra insolubile, capace di legarsi agli zuccheri, riducendo la loro assunzione da parte dell’organismo. Utili anche alcuni derivati del latte, in testa i
formaggi (spesso di capra) da alpeggio
, come Fontina ed Asiago. A riguardo, il dottor Piretta cita ricerche scientifiche, secondo cui tali formaggio regolino la glicemia, sfruttando gli
acidi grassi coniugati.

Per chiudere,l’attività fisica. Il portavoce SISA ricorda come il diabete sia legato a doppio filo a sovrappeso ed obesità: perciò, è bene tenersi in forma.

Matteo Clerici

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