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Viaggio istituzionale di UnionAlimentari a Parigi

By Redazione

Roma, 2 Ottobre 2007 – I primi Paesi di produzione manifatturiera alimentare in Europa si incontrano: UnionAlimentari-Confapi (Unione Nazionale della Piccola e Media Industria
Alimentare) è stata ricevuta a Parigi dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) e dalla CGAD (Confederazione Generale dell’Alimentazione al
Dettaglio). Obiettivo del viaggio istituzionale dell’Associazione italiana (Parigi, 27-28 settembre): comprendere il mercato delle piccole e medie imprese alimentari francesi,
confrontarlo con quello italiano ed interfacciarsi con le best practices che promuovono l’imprenditoria e l’internazionalizzazione delle piccole e medie industrie.

Puntare sulla qualità e sulla sicurezza alimentare e contrastare le relazioni commerciali sbilanciate, scarsamente regolamentate a livello legislativo: la CGAD (Confederazione
Generale dell’Alimentazione al Dettaglio, 145.000 aziende alimentari francesi, per un totale di 491.000 lavoratori), ha così riassunto ad UnionAlimentari le azioni prioritarie che i
piccoli e medi dettaglianti alimentari francesi si trovano a sostenere per emergere dalla concorrenza estera ed interna. Una concorrenza marcata da rapporti che sfiorano gli istituti di
‘”abuso di dipendenza economica” e di “posizione dominante”
e verso cui sembra essere inefficace la legge n. 2005-882, cd. “Legge Dutreil” che, dal 2005, regolamenta i rapporti della
filiera produttiva.

Creare network, investire in ricerca e sviluppo e promuovere l’equità nella catena del valore: sono queste le raccomandazioni dell’OCSE (58% del PIL mondiale, con la
funzione di raccomandare ai Governi dei 32 Paesi finanziatori le best practices per migliorare le loro governance ed economia) per sostenere l’imprenditoria e lo sviluppo della piccola e
media impresa.

Per quanto riguarda lo specifico caso italiano, l’OCSE raccomanda al Governo la semplificazione della legislazione sul fallimento e l’incentivo della contribuzione privata
all’innovazione
(oggi si situa al 3% del PIL, con preponderanza della componente pubblica).

Un apporto privato ancora discreto se, come risulta da un’indagine condotta dalla stessa OCSE, tra le maggiori barriere all’imprenditoria di piccola e media dimensione vi è una
fiscalità pressante
, sproporzionata rispetto a quella che grava sulla grande industria.

Infine, interessante l’incontro tra la delegazione UnionAlimentari e la redazione di LSA & L’ARGUS DE L’ASSURANCE, la prima rivista francese sul tema del largo consumo. Henri
Loizeau, direttore responsabile della stessa, ha mostrato l’evoluzione della legislazione francese circa le relazioni commerciali (dalla legge del 1 luglio 1996, detta “Legge Galland”
alla legge del 2 agosto 2005, detta “Legge Dutreil”): nata per tutelare le piccole e medie imprese, la normativa sta virando verso una rotta opposta, la liberalizzazione dei prezzi, che
tutela il mercato a valle, senza considerare i rapporti commerciali che intervengono a monte.

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