FREE REAL TIME DAILY NEWS

Venturi (Confesercenti): «Vogliamo un Paese che funzioni»

By Redazione

Roma – «Le imprese vogliono un paese che funzioni e la Confesercenti è pronta a mettere alla gogna quei partiti che prima fanno proposte e poi le
disattendono», introducendo i lavori della Presidenza della Confesercenti che si tiene stamani a Roma, Marco Venturi chiede ai partiti che si apprestano a varare i programmi elettorali un
confronto aperto e concreto con le proposte e le attese del mondo delle pmi.

«Inutile negarlo: le ragioni della crisi di Governo che ha portato alle elezioni – prosegue Venturi – stanno in una legge elettorale che ha prodotto instabilità e esaltato il
potere esclusivo dei partiti. Ma stanno anche nella inaccettabile frantumazione della rappresentanza politica che allontana i cittadini dai partiti, premiando le scelte di potere contingenti a
scapito dei problemi generali del paese e della capacità di accettare le grandi sfide economiche e sociali».

«Ora è tempo di svolte e cambiamenti profondi in grado di assicurare stabilità, di non bloccare più un paese già in affanno, di recuperare ritardi drammatici a
cominciare dalla innovazione e dalla competitività».
Per questi motivi sostiene Venturi » basta tirare a campare. I partiti sappiano che non ci accontentiamo più di qualche concessione, vogliamo un paese che funziona ed una classe
politica e di governo che rispetti i programmi e che sappia anche trovare convergenze su alcuni grandi temi come le riforme e la politica internazionale».

Venturi preannuncia che la Confesercenti, riaffermando la sua autonomia, è decisa ad incontrare i vertici delle forze politiche dei due schieramenti chiamandole ad un confronto serrato
su 10 punti di proposta ma anche «provocatori» perchè evidenziano insopportabili ritardi ed immobilismi non più accettabili. Cinque «stop» ad ostacoli che
«impediscono la crescita come gli sprechi della spesa pubblica, la burocrazia che soffoca le pmi, il caro energia, il fisco esoso, la criminalità.» Ma anche cinque richieste
per «decidere» su nodi cruciali:»dalle infrastrutture alle politiche per i giovani, dal sostegno alle pmi, all’ambiente, al rilancio del turismo».
Proposte concrete che sintetizzano alcuni dei capisaldi delle posizioni espresse dalla Confesercenti in questi mesi.

«10 priorità per far crescere l’Italia di domani»

1. Stop agli sprechi: abolire le province, ridurre le comunità montane, privatizzare le aziende municipalizzate;

2. stop alla burocrazia: entro 3 anni solo documenti telematici e meno dipendenti pubblici;

3. stop al caro energia: meno vincoli, più incentivi e tempi rapidi per le fonti rinnovabili, meno accise sui carburanti;

4. stop al fisco esoso: taglio IRE/IRES per pmi, fisco premiale per chi investe in innovazione e tecnologie, esenzione IRAP fino a 15.000 ?, lotta all’abusivismo;

5. stop alla criminalità: più poliziotti nelle strade, più certezza delle pene, premiare chi denuncia taglieggiatori ed usurai, sostenere associazioni antiracket ed
antiusura;

6. decidere per le infrastrutture: task force per completare le opere, realizzare rapidamente le vie del mare, la TAV e l’autostrada SA-RC;

7. decidere per i giovani: un «conto risparmio» per la formazione, dotarli di computer e di internet, incentivarli ad aprire nuove pmi, frenare la fuga dal Mezzogiorno;

8. decidere per le pmi: incentivi per la costruzione di centri commerciali naturali, meno tasse locali, sconti fiscali per l’energia, computer ed internet per tutte le pmi;

9. decidere per il turismo: allungare la stagionalità, abbattere tasse e tariffe locali, sostenere gli hotel per dotarsi di TV satellitare, centri benessere, animazione e favorire
l’acquisto delle stesse strutture alberghiere. Ridurre il costo dell’energia elettrica nella bassa stagione;

10. decidere per l’ambiente: agevolazioni shock per riconversioni edifici e nuove costruzioni, apertura e funzionamento depuratori, raccolta differenziata rifiuti.

VISITA LO SHOP ONLINE DI NEWSFOOD