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Un passo avanti nella comprensione della differenziazione delle cellule staminali embrionali

By Redazione

Gli scienziati hanno ancora scarse conoscenze relativamente a come le cellule staminali embrionali si rinnovano negli esseri umani, per comprendere pienamente la loro capacità di
rinnovamento, le loro potenzialità molteplici e la loro regolamentazione sarebbe necessario generare in modo efficiente cellule modificate geneticamente in modo da analizzare le
conseguenze di un’elevata o ridotta espressione genica.

È ciò che ha fatto un gruppo di ricercatori della Università del Minnesota coordinato da Meri Firpo, utilizzando la tecnologia cosiddetta del “knockdown” per ridurre
l’espressione di oct4, un gene noto per il ruolo svolto nell’auto-rinnovamento delle cellule staminali embrionali. I ricercatori americani sono riusciti a mostrare come la riduzione del numero
di oct4 nelle cellule dell’uomo abbia degli effetti sulla differenziazione, così come avviene per i topi. L’incremento dei livelli di oct4 è stato invece operato attraverso
l’utilizzo di plasmidi, piccoli filamenti circolari di DNA superavvolto a doppia elica, presenti nel citoplasma e distinguibili dal cromosoma batterico per le loro dimensioni ridotte. Il
risultato è stato simile a quello ottenuto con il “knockdown”, a differenza di quanto avviene nei topi. “Ciò significa – sottolinea Firpo – che c’è una differenza chiave
nella regolamentazione delle prime fasi di sviluppo tra le cellule embrionali dell’uomo e del topo. Il che implica che gli studi condotti sui topi non aiutano a comprendere pienamente
ciò che accade negli esseri umani”. Lo studio è pubblicato sul numero di novembre di Experimental Biology and Medicin.

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