Truffe: per sconfiggerle etichetta Made in Italy nel piatto
12 Marzo 2007
La rintracciabilità e l’obbligo di etichettatura di origine degli alimenti è determinante per sconfiggere le truffe a tavola come dimostra il fatto che i casi piu’ frequenti di
frodi si registrano in settori come quello dell’olio di oliva e del latte dove maggiore e la mancanza di trasparenza sulla provenienza. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare lo studio
sulle truffe in Italia realizzato da Confesercenti che individua nell’alimentare uno dei settori piu’ a rischio. L’importanza dell’etichettatura contro le truffe – sottolinea la Coldiretti –
è dimostrata dal fatto che, dopo l’arrivo dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del pomodoro impiegato nella passata, sono dimezzate le importazioni di concentrato cinese
che era in passato destinato ad essere mescolato con quello italiano all’insaputa dei consumatori. A differenza – continua la Coldiretti – per la mancanza di obbligo di indicare in etichetta
l’origine delle olive impiegate si moltiplicano le truffe nel settore dell’olio, mentre nel 2006 sono stati quasi 2,2 i miliardi di chili di latte e crema di latte importati dall’estero per
essere spesso spacciati come Made in Italy in formaggi e latticini venduti con marchi italiani. Proprio contro gli inganni a tavola e a sostegno del latte Made in Italy migliaia di allevatori
della Coldiretti si sono mobilitati con il presidio degli stabilimenti industriali dove si è evidenziato un grande traffico di cisterne provenienti dall’estero. In questa situazione
particolarmente grave è l’abrogazione dell’obbligo di indicare nell’etichetta la provenienza degli alimenti contenuto in una norma prevista dal disegno di legge comunitaria 2007,
approvato dal Consiglio dei Ministri e che dovrà essere ora discusso dal Parlamento. La norma si propone di abrogare l’indicazione obbligatoria nell’etichettatura dell’origine dei
prodotti alimentari come l’obbligo di scrivere sulle etichette dell’extravergine la zona di coltivazione delle olive da cui proviene, previsti dalla legge 204 del 2004 approvata con il consenso
di un milione di firme alla legge di iniziativa popolare promossa dalla Coldiretti. L’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti, dopo le recenti emergenze sanitarie come
l’influenza aviaria e la mucca pazza, è – continua la Coldiretti – fortemente sostenuto anche a livello istituzionale come dimostrano le perplessità sollevate dalla Conferenza
Stato Regioni sul disegno di legge comunitaria approvato dal Governo che, tuttavia, sono rimaste al momento inascoltate. Una opinione peraltro ampiamente condivisa anche in Parlamento dove –
conclude la Coldiretti – a difesa dell’etichettatura di origine degli alimenti sono state presentate mozioni al Senato e alla Camera, rispettivamente dalla maggioranza e dall’opposizione che
impegnano il Governo su questo fronte per non mettere in crisi la leadership nella qualità conquistata dalla produzione alimentare italiana grazie all’impegno delle imprese e delle
istituzioni.