Terra di Soave, discovering bollicine

29 Agosto 2017
Viaggi in libertà in territori del vino
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Palcoscenico viticolo che si ammira dall’autostrada A4, transitando da Milano verso Venezia. Uscita del casello obbligata a Soave. Prendiamo la strada provinciale 37, lungo il fiume Chiampo, verso ponente, passiamo San Vittore fino a San Zeno. Prendiamo la SP10 fino a Illasi dove ci fermiamo a visitare le ville patrizie dei Pompei, dei Settembrini e le fortificazioni del castello, oltre ad ammirare i resti romanici-medioevali della chiesa di Sant’Anna nella vicina frazione di Giara, il campanile e il santuario della Madonna di San Colombano. Poi scavalliamo le valli con la SP37 fino a Montecchio di Crosara con sosta obbligata a Cazzano di Tramigna per visitare il santuario romanico del Crocefisso di San Felice. Questo percorso è meta di escursionisti e appassionati di biker e mountain bike. Da Montecchio arriviamo a Castelcerino in un anfiteatro naturale di dolci colline calcaree di terra bianca, baciato dal sole con un susseguirsi di vigne di Garganega, Trebbiano di Soave e Sauvignon tipici, “da camminare”. In zona diverse aziende vitivinicole producono un ottimo spumante metodo italiano e metodo tradizionale, chi con una Durella in purezza, chi in assemblaggio con Chardonnay e Pinot Nero vinificato in bianco.
Buona la tradizione di bollicine rosate, fresche, giovani, pungenti.
In Soave visitiamo la Loggia del palazzo di Giustizia (in foto), il palazzo comunale Scaligero, l’antico Duomo, la biblioteca dei padri Domenicani in Santa Maria.
Riprendiamo l’autostrada A4 E70 al casello di Soave.
Giampietro Comolli
Newsfood.com
Giampietro Comolli
Editorialista Newsfood.com
Economia, Food&Beverage, Gusturismo
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