Stabilizzazione precari nella sanità piemontese
6 Novembre 2007
Torino – Accordo raggiunto tra l’Assessorato alla tutela della salute e sanità e le organizzazioni sindacali del Comparto sanità (Fp-Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fsi Usae, Fials
Confsal) sulle modalità di stabilizzazione del personale precario non dirigente delle aziende sanitarie piemontesi, in applicazione di una precedente intesa siglata l’8 giugno scorso.
Il documento firmato oggi prevede che le aziende sanitarie, entro i limiti di spesa complessiva per il personale fissati dalla legislazione statale, provvedano all’assunzione a tempo
indeterminato del personale non dirigente con rapporto di dipendenza a tempo determinato o di collaborazione coordinata e continuativa, che abbia maturato un’anzianità di servizio di
almeno tre anni.
Dalla data di recepimento dell’accordo da parte della Giunta regionale, le aziende sanitarie avranno 30 giorni di tempo per effettuare una ricognizione delle posizione lavorative ricoperte da
personale precario e quindi per definire un piano triennale di stabilizzazione.
Successivamente, i vertici di Asl e Aso potranno procedere anche alla stabilizzazione del personale che presti attività con rapporto di prestazione d’opera intellettuale o di borsa di
studio, con carattere di continuità e in aree strettamente riconducibili all’erogazione dei livelli essenziali di assistenza.
Soddisfazione per la firma dell’accordo è stata espressa dall’assessore alla tutela della salute e sanità, Eleonora Artesio: «Siamo tra le prime Regioni in Italia a
procedere all’applicazione in sanità della norma prevista dalla finanziaria del 2007 sul precariato, che rappresenta un elemento di qualificazione non solo del mercato del lavoro, ma
anche del sistema sanitario stesso, visto che una dotazione organica stabile consente una miglior programmazione e organizzazione delle attività».