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Saldi invernali ai blocchi di partenza

By Redazione

 

 

 

Saranno circa 16 milioni le famiglie italiane che acquisteranno prodotti in saldo. Quattrocentocinquanta euro la spesa
media nel 2009. Napoli, Potenza e Trieste la prime città a partire.

Tutto pronto per i saldi invernali 2009: sono Napoli, Potenza e Trieste le prime città ad aprire, il 2 gennaio,
“la caccia” allo sconto, seguite a ruota da Roma, Milano e Palermo che daranno il via agli acquisti scontati il 3 gennaio; Cagliari e Aosta saranno le ultime città a
partire e dovranno attendere rispettivamente l’8 e il 10 del mese.

Saranno circa 16 milioni, le famiglie italiane che acquisteranno prodotti in saldo. Ogni famiglia spenderà, in
media, poco meno di 450 euro per abbigliamento e accessori facendo lievitare a quasi 7 miliardi di euro il valore dei saldi invernali 2009 con un’incidenza del 19,5% sul fatturato
annuo del settore.

 

 

SALDI INVERNALI 2009

 

Valore dei saldi invernali (miliardi di euro)

6,8

Incidenza % dei saldi invernali sul fatturato totale dell’anno

19,5

Numero delle famiglie italiane (milioni)

24,3

Numero delle famiglie che acquistano prodotti a saldo (milioni)

15,8

Acquisto medio di prodotti a saldo per famiglia (euro)

432

Numero medio componenti di una famiglia

2,5

Acquisto medio di prodotti a saldo per persona (euro)

173

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

“L’andamento fortemente negativo delle vendite autunno/inverno – ha dichiarato Renato Borghi,
presidente Federazione Moda Italia aderente a Confcommercio –  ha determinato elevate giacenze e quindi la disponibilità di un’offerta molto ampia. Questo accompagnato a
sconti che mediamente saranno attorno al 40% ci porta a delle previsioni abbastanza ottimistiche sull’andamento dei saldi invernali 2009 pur tenendo conto di un contesto di
consumi che restano, al di là del leggero recupero delle vendite natalizie, piuttosto deboli”.

 

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo Confcommercio ricorda alcuni principi di base:

 

Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata
alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (artt. 128 e ss. del Codice del Consumo d.lgs. 6 settembre 2005 n. 206). In questo
caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato.
Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del
negoziante.

Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto
vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione.

Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere
suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Salve specifiche disposizioni regionali, è possibile porre in vendita capi non appartenenti
alla stagione in corso.

Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il
prezzo finale.

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