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“Ponte” del 2 giugno: anche per l’agriturismo vince la vacanza “last-minute”

“Ponte” del 2 giugno: anche per l’agriturismo vince la vacanza “last-minute”

By Redazione

Turismo Verde della Cia evidenzia che il prossimo week-end sarà il banco di prova per le imminenti vacanze estive. Le difficoltà economiche delle famiglie italiane si fanno,
però, sentire anche sul settore agrituristico che, tuttavia, tiene meglio rispetto all’attività turistica in generale.

Il prossimo “ponte” del 2 giugno sarà, per l’agriturismo, il “banco di prova” delle prossime vacanze estive per il movimento degli amanti della natura. Molto dipenderà dalle
condizioni atmosferiche, ma, indubbiamente, la crisi economica investe anche le vacanze in campagna. Basta collegarsi in Internet a qualsiasi motore di ricerca e appare chiaro che sempre
più il comparto agrituristico si affida alle offerte “last-minute”. E questo, come per quasi tutti i “last-minute”, stravolge un po’ la vacanza: soggiorni più brevi e offerte
più accattivanti. Il numero dei vacanzieri dei ponti primaverili resta pressoché stabile, circa 180.000 presenze, ma la durata dei soggiorni si limita a 3 giorni: il lungo” ponte”
non è più l’occasione per prolungare la vacanza ad un’intera settimana. E, quindi, al momento non si segnala il tutto esaurito, come avveniva negli anni passati, anche se le
presenze si annunciano numerose, in particolare stranieri (tedeschi in testa). E’ quanto afferma Turismo Verde, l’associazione agrituristica della Cia-Confederazione italiana agricoltori.

In ogni caso, per il prossimo “ponte” – rileva Turismo Verde-Cia – le regioni che calamiteranno più ospiti,
soprattutto italiani, sono quelle che offrono soggiorni vicino al mare: Sardegna, Sicilia, Liguria, Calabria, Puglia. Molto gettonate le aziende vicine alle città d’arte: Toscana, Umbria,
Veneto sono le regioni meta
preferita dagli stranieri (circa il 25 per cento). Non si nota, invece, questa differenziazione di nazionalità per le aziende, sparse in tutte le regioni, che sono in grado di offrire
servizi diversificati tra loro e che, oltre alla buona cucina e alla tranquillità del soggiorno bucolico, organizzano escursioni e viaggi di scoperta dei territori con visite guidate,
passeggiate a cavallo, trekking, birdwatching e prime, timide esperienze di pescaturismo.

La voglia di ecologia e di “sapere fare” ha portato ad una richiesta sempre maggiore (più 10 per cento) di “corsi” in azienda: si impara a fare il sapone senza additivi chimici, a tingere
i tessuti con colori vegetali ricavati dalle piante, ad intrecciare canestri, a fare le conserve alimentari.

Molte aziende associate a Turismo Verde stanno ricevendo prenotazioni, legate ai prossimi soggiorni in azienda, per imparare a trasformare non solo i pomodori per fare la classica passata da
consumare in inverno, ma anche gli ortaggi estivi e la frutta.

Un forte stimolo, comunque, a confermare le vacanze in agriturismo -sostiene Turismo Verde-Cia- è la politica dei prezzi scelta dagli operatori, che hanno deciso di lasciare le tariffe
sostanzialmente invariate rispetto allo scorso anno. Nonostante ciò, le difficoltà restano e la crisi economica che investe le famiglie italiane fa sentire i suoi effetti anche
sull’agriturismo che, tuttavia, ha reagito meglio rispetto all’intero settore del turismo.

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