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Xxxxx, il pomodoro “Made in Italy” della xxxxxxxxx , che parla cinese – Sequestrate 4.477 Tonnellate di pomodoro

Xxxxx, il pomodoro “Made in Italy” della xxxxxxxxx , che parla cinese – Sequestrate 4.477 Tonnellate di pomodoro

By Giuseppe

Aggiornamento del 16 giugno 2021:

Inviato: venerdì 25 giugno 2021 14:05
A: redazione@newsfoodcom.wpcomstaging.com
Oggetto: RICHIESTA RETTIFICA

… con riferimento all’articolo pubblicato in data 28 aprile sulla vostra testata online di cui riportiamo link di seguito:https://newsfood.com/petti-il-pomodoro-made-in-italy-della-italia-food-spa-che-parla-cinese-sequestrate-4-477-tonnellate-di-pomodoro/ , preme rilevare un accostamento tra l’inchiesta che ha interessato il marchio Petti e le notizie riguardanti, invece, prodotti di provenienza cinese che deve essere rettificato poiché non corrispondente al vero e smentito dai fatti, oltre che dagli atti del procedimento menzionato.

Non v’è alcun legame tra il marchio xxxxx e prodotti di origine cinese, per come risulta dalle stesse indagini richiamate…

Non apportiamo nessuna rettifica in quanto è stato pubblicato il comunicato stampa diramato dal comando Carabinieri che ha effettuato le indagini ma ci limitiamo a oscurare solo i riferimenti dei presunti incriminati, in attesa di conoscere i nomi dei veri responsabili.

Resta comunque un interrogativo: come è possibile che gli investigatori, e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Livorno, possano aver preso una simile cantonata?

XXX il pomodoro “Made in Italy” della XXX XXX XXX, che parla cinese – Sequestrate 4.477 Tonnellate di pomodoro

 

Nota del direttore
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa ma ci chiediamo come sia possibile che un’azienda come la xxxxxxx si presti a queste operazioni di frode in commercio mettendo a repentaglio l’attività dell’impresa e, ovviamente, il posto di lavoro di tanti lavoratori.

La risposta è nella differenza di prezzo: Pomodoro (ITALIANO) da industria 2021 euro 92 … quello cinese (concentrato) …molto meno

6 persone sono state denunciate (come tante  altre volte) ma, come tante e tante altre volte… non si sa mai come va a finire. I responsabili, o ritenuti tali anche se condannati, difficilmente vanno al fresco in galera, difficilmente i loro nomi vengono resi noti e normalmente riprendono le loro attività truffaldine.
E la merce sequestrata? Che fine fa? Anche questo, in genere, è un mistero. Si dice che venga distrutta ma – a quanto ci risulta- salvo qualche raro caso, mai si è potuto assistere all’operazione. Qualcuno dice che la merce sequestrata venga messa all’asta e assegnata ai soliti noti…
Nel caso di questa operazione di sequestro di 4477 tonnellate di pomodoro (sempre che non risulti avariato o in qualche modo nocivo per la salute) … che fine farà?
Da quanto emerge da una ricerca nel web la frode in commercio sul pomodoro riguarderebbe parecchie aziende e tutti noi che comperiamo prodotti italiani, per aiutare la nostra economia e perchè li riteniamo più sicuri e salutari… in realtà mangiamo un prodotto falso “made in Italy” e con tanti pesticidi.

Ecco cosa dice Google: … eliminati tutti i link ad articoli 

 

 

Oggetto: Comunicato
Data: 26 aprile 2021 08:55:27 CEST

Operazione “scarlatto”
denunciate 6 persone per frode in commercio. Straordinario sequestro di conserve di pomodoro in grossa azienda agroalimentare italiana

I Militari del Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, con il concorso di militari delle Unità dell’Arma Territoriale e Forestale, hanno eseguito un decreto di perquisizione e sequestro
presso lo stabilimento produttivo ed il deposito della xxxxxxxxxxxxx   operante nel settore conserviero e della trasformazione agroalimentare, ubicati in xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

Il provvedimento è stato emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Livorno nell’ambito di procedimento penale a carico 6 (sei) soggetti, su cui si indaga per concorso in frode in commercio (artt. 110 e 515 c.p.).
L’intervento conclude un’ investigazione di alcune settimane in tema di sicurezza alimentare e TUTELA del CONSUMATORE.
Sequestrate:
3500 tonnellate circa di conserve di pomodoro in bottiglie, vasi di vetro, barattoli, pacchi e bricks, già confezionate e etichettate come “pomodoro 100% italiano” e/o “pomodoro 100% toscano”, pronte per la commercializzazione;
977 tonnellate circa di prodotto semilavorato e concentrato di pomodoro di provenienza estera (extra-UE), in fusti e bidoni,
per un totale di 4477 tonnellate e per un valore commerciale di almeno 3 milioni di euro.
Il prodotto, confezionato e pronto per la commercializzazione, quantificabile in milioni di pezzi, era custodito all’interno dei depositi coperti dell’azienda, mentre le diverse migliaia di fusti e cassoni di semilavorato e concentrato di pomodoro estero erano stoccate principalmente su un piazzale esterno nell’ area dello stabilimento.
Il provvedimento eseguito scaturisce, come si è detto, da un’articolata indagine, finalizzata al contrasto delle frodi nel settore agroalimentare e avviata nel gennaio u.s. dalla Sezione Operativa Centrale del Reparto Operativo del comparto di specialità dell’Arma, coordinata dalla Procura di Livorno.
Le indagini, con il supporto dell’Agenzia delle Dogane e corroborate da riscontri provenienti da reiterati servizi di osservazione, hanno documentato come gli indagati, agendo nei diversi ruoli dell’organigramma aziendale, avessero posto in essere la sistematica produzione e fraudolenta commercializzazione di conserve di pomodoro – principalmente passata di pomodoro di vario tipo e formato con il marchio della nota azienda – falsamente etichettate quale “pomodoro 100% italiano” e/o “pomodoro 100% toscano”, destinate poi alla Grande Distribuzione Organizzata (GDO) per la vendita al dettaglio al consumatore finale sul territorio nazionale.

Infatti, la condotta consisteva nel realizzare il prodotto utilizzando rilevanti percentuali (variabili) di pomodoro concentrato estero (extra-UE) miscelato a dosati quantitativi di semilavorati di pomodoro italiano.
E tale illecita procedura la si coglieva anche nella flagranza al momento dell’accesso dei Carabinieri nell’area di lavorazione, ove gli addetti venivano colti ad effettuare tale operazione.
Da qui si risaliva poi alla linea di imbottigliamento ed etichettatura, rinvenendosi migliaia di bottiglie di passata prodotte dall’inizio del turno giornaliero.

Sequestrata copiosa documentazione contabile, amministrativa e di laboratorio, cartacea e su supporto informatico, di interessante valenza investigativa: in particolare schede di produzione ufficiose e manoscritte, dalle quali si evince chiaramente il disegno fraudolento, cioè l’attribuzione al prodotto di caratteristiche di origine e composizione diverse da quelle reali.

Contestualmente, gli ispettori dell’ICQRF (Ispettorato Centrale Tutela Qualità e Repressione Frodi) del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, hanno effettuato campionamenti sia del prodotto semilavorato sia di quello già confezionato ed etichettato, per le analisi di laboratorio.
Si accertava anche:
l’inottemperanza dell’azienda ad un decreto (marzo u.s.) di sospensione delle attività produttive presso lo stabilimento di Venturina Terme, per reiterate violazioni di natura ambientale,
la realizzazione in quell’area di un manufatto di circa 4000 mq in assenza di concessione edilizia,
con conseguente denuncia del legale rappresentate per il reato di cui all’art. 650 c.p. (inosservanza dei provvedimenti dell’autorità) e violazione di cui all’art.31 del D.P.R. n.380 del 2001 (interventi eseguiti in assenza di permesso di costruire).

Roma, 26 aprile 2021

Redazione Newsfood.com
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