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Obama: nulla è impossibile in America, 'Yes we can'

Obama: nulla è impossibile in America, 'Yes we can'

By Redazione

 

Barack Obama è divenuto questa notte il 44.o presidente degli Stati Uniti, è il primo nero a conquistare la Casa Bianca: un risultato storico.

L’affluenza record ha allungato le code ai seggi nell’Unione e ha reso più lento lo spoglio dei suffragi, ritardando l’annuncio della vittoria del candidato democratico.

La certezza, non matematica, ma politica, e’ stata acquisita quando il candidato democratico s’e’ aggiudicato l’Ohio, uno Stato chiave, lo Stato che tutti i candidati repubblicani
divenuti presidenti hanno vinto.
In America “nulla è impossibile” e chi ancora non è convinto, non ha che da guardare al nuovo presidente eletto degli Stati Uniti. Barack Obama ha debuttato così a
Chicago, con un discorso della vittoria impregnato di ‘sogno americano’ e riferimenti alle divisioni che hanno segnato la storia degli Usa, e annunciando che il cambiamento “é
arrivato”.
“Siamo e saremo gli Stati Uniti d’America – ha detto Obama, citando Abramo Lincoln per respingere l’idea di un Paese diviso – e abbiamo dimostrato al mondo intero che non siamo
semplicemente una collezione di individui di tutti i tipi”.
L’onore delle armi è andato a John McCain e Sarah Palin, che Obama ha ringraziato e a cui ha chiesto, in una conversazione telefonica con il senatore dell’Arizona, di aiutarlo a
guidare il Paese. (ANSA.it)

“Il cambiamento è arrivato in America”

“Il cambiamento è arrivato in America”. Barack Hussein Obama ha conquistato la Casa Bianca segnando quella che il ‘New York Times’ è arrivato a definire una “catarsi
nazionale”.
“La strada da percorrere sarà lunga. La salita scoscesa. Potremmo non arrivarci in un anno e neanche in un mandato, ma l’America, e non sono mai stato più speranzoso di
quanto non lo sia questa sera, ce la farà”, ha dichiarato Obama, che è riuscito a conquistare anche Ohio, Florida, Virginia, Iowa, Nuovo Messico, Nevada e Colorado, tutti
stati che avevano sostenuto George W. Bush nel 2004 . Con questa elezione “abbiamo dimostrato di non essere solo un insieme di stati rossi e blu”.
”Se c’è ancora qualcuno che dubita che l’America sia un posto in cui tutto è possibile, che ancora si chiede se il sogno dei nostri fondatori sia ancora vivo ai nostri
tempi, che ancora mette in dubbio il potere della nostra democrazia, la giornata di oggi è la risposta”, ha affermato senza però lasciarsi andare all’entusiasmo ma
mantenendo un tono grave per tutto il discorso. (ADNKRONOS.it)

McCain: “E’ un’elezione storica, Obama avrà il mio aiuto”

Washington – John McCain è comparso davanti alla folla di sostenitori in Arizona per riconoscere la propria sconfitta poco dopo che i grandi network americani avevano
attribuito la vittoria a Barack Obama in base alle proiezioni.
“In una competizione lunga e difficile quale è stata questa campagna – ha dichiarato – il suo successo merita il mio rispetto per le sue capacità e la sua perseveranza”.
“Ma il fatto di essere riuscito a farlo ispirando la speranza di milioni di persone è qualcosa che ammiro profondamente”.

McCain ha quindi fatto più volte riferimento all’importanza della conquista della Casa Bianca da parte di un afroamericano. “Questa è un’elezione storica, ed io riconosco
lo speciale significato che riveste per gli afro-americani e per il particolare orgoglio che deve essere il loro questa sera”. “Ho sempre creduto che l’America offrisse
opportunità a tutti quanti avessero la diligenza e la volontà di coglierle. Anche il senatore Obama pensa lo stesso”.

“Ma entrambi riconosciamo che per quanto abbiamo percorso un lungo cammino partendo dalle vecchie ingiustizie, che un tempo macchiavano la reputazione della nostra nazione e negavano ad
alcuni americani la fortuna della piena cittadinanza americana, il loro ricordo ancora ha il potere di ferire”.

“L’America oggi è un mondo lontano dalla crudele e spaventosa bigotteria di quei tempi. Non vi è nessuna prova migliore di questo dell’elezione di un afro-americano alla
presidenza degli Stati Uniti”.

Quindi l’offerta a Obama di collaborare: “Il senatore Obama ed io abbiamo avuto ed argomentato le nostre divergenze, e lui ha prevalso. Non vi sono dubbi sul fatto che molte di queste
differenze rimangano. Questi sono tempi difficili per il nostro paese. E io gli prometto qui questa sera di fare tutto quanto è in mio potere per aiutarlo a guidarci attraverso
le molte sfide che abbiamo davanti”. (ADNKRONOS.it)

USA: in duemila davanti alla casa bianca cantano ”goodbye” a Bush 

Washington – Notte di delirio per almeno duemila sostenitori di Barack Obama che si sono ritrovati davanti alla Casa Bianca a Washington per gridare ”goodbye” a George W. Bush.
Diverse migliaia di persone anche nella celebre ”U” Street, chiusa in anticipo al traffico per le celebrazioni, che fu il simbolo delle rivolte studentesche del 1968.

A New York, in Times square, la polizia ha avuto il suo bel da fare per contenere la folla di persone scesa in strada. La partecipazione più massiccia e’ stata naturalmente a
Chicago, dove al Grant Park, luogo scelto per il party elettorale di Obama, sono affluite oltre 240 mila persone. (ASCA.it)

 

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