FREE REAL TIME DAILY NEWS

Nuove regolamentazioni in Europa: stop alla carne coltivata in coerenza con il rifiuto di carne clonata e ormoni

Nuove regolamentazioni in Europa: stop alla carne coltivata in coerenza con il rifiuto di carne clonata e ormoni

By Redazione

L’Unione Europea si posiziona contro la carne coltivata, seguendo la linea di divieto per la carne da animali clonati e trattata con ormoni. Chiarezza sulla denominazione e richiesta di consultazione pubblica.

Il 23 gennaio 2024, l’Unione Europea ha adottato una posizione decisa nei confronti della carne coltivata, in coerenza con il divieto già in vigore per la carne da animali clonati e trattata con ormoni. Questo stop è stato sostenuto da diverse delegazioni, tra cui Austria, Francia, Italia, Spagna, Repubblica Ceca, Cipro, Grecia, Ungheria, Lussemburgo, Lituania, Malta, Romania e Slovacchia, durante la riunione del Consiglio Europeo “Agricoltura e pesca”.

Prima di qualsiasi possibile autorizzazione, i Paesi favorevoli hanno richiesto alla Commissione di avviare una consultazione pubblica sui cibi a base cellulare, sottolineando che questi non possono essere denominati “carne”. Si sollevano questioni etiche, economiche, sociali, ambientali, nutrizionali e sulla sicurezza sanitaria, mettendo in discussione il quadro normativo attuale. La produzione di alimenti utilizzando la tecnologia delle cellule staminali solleva preoccupazioni sulla salute dei consumatori, richiedendo un approccio precauzionale.

Questa presa di posizione segue il fallimento dei cibi a base cellulare negli Stati Uniti, dove nonostante l’approvazione delle autorità, la commercializzazione è stata deludente. Inchieste giornalistiche hanno evidenziato problemi di produzione su larga scala, con la necessità di ridurre l’utilizzo di manodopera, plastica ed energia. Allo stato dell’Arizona, è stata proposta una legge per vietare la vendita e la produzione di prodotti animali da coltura cellulare.

L’Italia emerge come leader mondiale nella qualità e sicurezza alimentare, confermando il ruolo di apripista a livello europeo. Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, ha sottolineato l’importanza di evitare impatti negativi sulla salute dei cittadini. Questa decisione riflette la crescente diffidenza nei confronti di una tecnologia con molte incognite, sottolineando la necessità di rispettare il principio di precauzione. I prodotti in laboratorio devono essere considerati prodotti farmaceutici, non cibo, al fine di garantire la sicurezza dei consumatori.

VISITA LO SHOP ONLINE DI NEWSFOOD