Morbo di Crohn dieta e sintomi di una patologia diffusa
21 Giugno 2019
Il morbo di crohn o malattia di Crohn è una patologia infiammatoria cronica intestinale, che può colpire tutto il tratto gastrointestinale, sebbene le zone più spesso coinvolte siano la parte finale dell’intestino tenue (ileo) e il colon. Le cause non sono ancora note e in merito esistono molte ipotesi.
La conclusione più recente è che il morbo di crohn sia una malattia autoimmune, nella quale il sistema immunitario non riesce a “spegnere” o prevenire una fisiologica risposta infiammatoria, con il risultato che l’infiammazione si cronicizza. Sembra, inoltre che abbiano un ruolo anche i fattori ambientali, lo stress, il fumo di sigaretta e le alterazioni della flora batterica intestinale.
Morbo di crohn: sintomi
L’infiammazione, che colpisce la mucosa e la parete intestinale, ha fasi alterne, con periodi di remissione spontanea dei disturbi. Nelle fasi acute i sintomi sono:
- Dolori addominali
- Diarrea
- Febbricola
- Dolori articolari
- Calo di peso
- Presenza di fistole a livello anale
La malattia di crohn, tuttavia può essere anche asintomatica ed essere scoperta casualmente. Secondo i dati ufficiali ogni anno ci sono da 1.350 a 2.000 nuovi casi. Insieme alla colite ulcerosa, infatti, è la più importante malattia infiammatoria cronica intestinale.
Dieta per morbo di crohn
La dieta nel morbo di crohn riveste un ruolo di primo piano, anche se non esistono ancora prove certe di un correlazione tra alimentazione e morbo di crohn. Modificare le abitudini a tavola tuttavia può migliorare i sintomi o almeno evitare che peggiorino. Alcuni cibi, infatti, sono ritenuti accettabili e altri sconsigliati, in particolare quelli ricchi di fibre, che aumentano la peristalsi intestinale e che con il loro passaggio, creando attrito, peggiorano l’infiammazione, ma anche quelli irritanti per l’apparato gastrico.
Morbo crohn cosa mangiare, i cibi consigliati
La dieta alimentare per morbo di crohn prevede l’esclusione di:
- Frutta e verdura cruda
- Alcune verdure cotte (broccoli, cavoli e cavolfiore, asparagi, barbabietola, pomodori, spinaci)
- Legumi (a meno che non siano stati passati e quindi decorticati)
- Fritti
- Cereali integrali
- Spezie (peperoncino, pepe, zenzero, aglio e cipolla)
- Dolci confezionati e contenenti additivi
- Carni grasse
- Salumi affumicati
- Insaccati
- Caffè
- Alcolici
- Bibite gassate
- Latte, latticini, formaggio (e lattosio in generale)
- Pesci grassi, crostacei e molluschi
- Uova
- Cacao
- Cioccolato
- Frutta (in particolare banane e agrumi)
- Pane bianco e integrale
Gli alimenti ritenuti accettabili, invece, sono:
- Crackers, fette biscottate e grissini
- Carni bianche o rosse magre
- Prosciutto cotto o crudo sgrassato
- Pesci magri
- Zucchine, carote, finocchi, insalata e melanzane
- Yogurt e probiotici senza lattosio
Gli esperti suggeriscono, per individuare gli alimenti che peggiorano i sintomi, di seguire una dieta di esclusione, cioè sospendendo un alimento sospetto alla volta per 3 settimane, quindi reintrodurlo e osservare eventuali variazioni nei sintomi. È consigliabile, inoltre, bere molti liquidi (preferibilmente acqua non gasata) e di evitare il fumo e l’uso di aspirina.
Sono assolutamente sconsigliate le grandi abbuffate, mentre è raccomandato il consumo di piccoli pasti e frequenti, masticando a lungo e mangiando con calma. Un’attenzione particolare in merito all’alimentazione per morbo di crohn va data anche al tipo di cottura degli alimenti. Sono da eliminare, infatti, le cotture alla piastra e alla griglia e da preferire le cotture a vapore, a pressione e le bolliture.
Morbo di crohn: esiste una cura definitiva?
Al momento non esiste una terapia risolutiva, ma fortunatamente le terapie oggi a disposizione possono ridurre in modo significativo i sintomi, consentendo lunghi periodi di remissione.
Diagnosi certa del morbo di Crohn
La diagnosi del morbo di crohn purtroppo non è semplice perché si procede per esclusione. La malattia, infatti, viene diagnostica dopo aver escluso altre possibili cause dei sintomi intestinali attraverso una serie di analisi, a volte anche invasive. Si parte dai classici esami del sangue e colonscopia fino all’esplorazione chirurgica sotto anestesia.