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Milano Ristorazione e la battaglia delle lasagne a scuola: accettarle così oppure rifiutarle per sempre?

Milano Ristorazione e la battaglia delle lasagne a scuola: accettarle così oppure rifiutarle per sempre?

By Redazione

Ennesimo capitolo della guerra tra genitori milanesi e Milano Ristorazione, la società del Comune di Milano che quotidianamente serve il pasto agli studenti della città.
Dopo le puntate precedenti, e il recente sciopero attuato dai genitori (ricorderete, i bambini mandati a scuola con il pranzo da casa), ecco un nuovo colpo di scena.
Ancora una volta, il 4 febbraio scorso, nelle lasagne servite sulle tavole delle refezioni scolastiche, sono stati trovati residui di peli di cotenne bovine.

Per quanto i responsabili del servizio si siano prodigati per tranquillizzare l’opinione pubblica, asserendo che quanto rinvenuto non nuoce alla salute dei piccoli, e che il fornitore dal quale
vengono acquistate le lasagne (di cui però non viene fatto il nome) è lo stesso che smercia i propri prodotti ai supermercati  (con il rischio che tali reperti animali
finiscano pure sulle tavole casalinghe, per la serie: mal comune mezzo gaudio), hanno alla fine optato per una mossa a sorpresa.

La Milano Ristorazione in questi giorni ha distribuito a 70.000 studenti un foglio formato A4, (vedi allegato) sul quale i genitori, dopo aver appreso che le lasagne piacciono al  78%
dei bambini, ma anche che per quanto si possa cambiare fornitore, non si riuscirà mai a garantire al cento per cento l’assenza di cotenne, dovranno apporre una bella X sulla scelta che
intendono compiere.
Sì insomma un referendum in piena regola: volete voi che si continuino a somministrare lasagne (con tutti i rischi connessi, che però alla fine, assommano ad un caso ogni milione di
chili) oppure preferite che d’ora innanzi questo piatto sparisca dal menù?

Francamente, agli occhi dello scrivente, più che un referendum sembra un atto di de-responsabilizzazione, visto che quello che la società comunale chiede ai genitori, in definitiva,
è se vogliono che i propri figli rinuncino ad uno dei piatti più apprezzati e mangiati (ed è notorio che quintali di cibo vengono ogni giorno gettati a causa dello scarso
apprezzamento dei bimbi nei confronti di molte pietanze) oppure che continuino a veder passare nei piatti le lasagne, accettando però il rischio di mangiare anche scarti animali.

Ma siamo davvero sicuri che è impossibile avere entrambe le cose? Cioè, lasagne e assenza di cotenne?
Il mese prossimo, consegnati i questionari, sapremo se il menù primaverile sarà modificato. E chissà che magari, sull’onda del successo del referendum, si chieda in futuro ai
genitori se vogliono che gli alimenti utilizzati siano esclusivamente di provenienza italiana, mettendo fine (volesse il cielo) a quella mostruosità geografica, che è oggi la
mozzarella tedesca, tanto cara alla Milano Ristorazione.

Mauro Colombo

Redazione Newsfood.com

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