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Lettera aperta a Mario Monti e Antonio Catricalà: urge salvare l’Italia o gli Italiani?

Lettera aperta a Mario Monti e Antonio Catricalà: urge salvare l’Italia o gli Italiani?

By Redazione

 Prendiamo spunto da queste due notizie per inviare una lettera aperta agli interessati.

6 agosto 2012

05 agosto, 12:29  (ANSA) – BERLINO, 5 AGO – Mario Monti:  ”Se tutto va secondo i piani, restero’ in carica fino aprile 2013 e spero che per allora avro’ potuto salvare
l’Italia dalla rovina finanziaria”. Lo ha detto Mario Monti allo Spiegel, precisando che la sua azione conta sul ”sostegno morale di alcuni amici Ue, Germania in testa: sostegno morale e non
finanziario”, puntualizza.

05 agosto, 10:49 – Antonio Catricalà: ”La nostra idea e’ che ce la faremo da soli. Non abbiamo bisogno di nessun aiuto in senso tecnico … E’ quanto afferma in una intervista
al Corriere della Sera, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricala’  …”non siamo e non vogliamo diventare sudditi della Ue, ne siamo fondatori e stiamo
lavorando per l’Italia”. Catricala’ sottolinea che ”i Conti dello stato vanno bene”. Per questo, fa sapere, ”non ci sara’ un decreto di correzione” e ”non ci saranno tagli agli stipendi
pubblici e non toccheremo le tredicesime”.

Giuseppe Danielli:

-” Egr. Presidente Mario Monti e Sottosegretario Antonio Catricalà, ci rendiamo perfettamente conto che amministrare l’azienda Italia, e dover accontentare tutti, sia un compito quasi
impossibile da realizzare.

Ci fa piacere che lei, Presidente Mario Monti, voglia restare fino alla fine del suo mandato e voglia salvare l’Italia a tutti i costi. Ma l’Italia non è solo un Bel Paese, non è
formato solo da “cose” che devono essere salvate. L’Italia è principalmente formata da gente che lavora, da contadini, da artigiani da piccoli e medi imprenditori che non hanno la
sicurezza di un lauto stipendio, spesso immeritato, o di una o più pensioni d’oro “intoccabili ma sicuramente immeritate”. Ovviamente non ci riferiamo ai pensionati che, dopo una vita di
lavoro, non riescono ad arrivare a fine mese e non hanno le risorse per ritirarsi in una meritata Casa di Riposo.

La nave Italia deve essere salvata insieme all’equipaggio ed a tutti i suoi passeggeri, senza dover continuare a buttare a mare coloro che vengono messi in condizione di essere considerati
“zavorra inutile”.

Ci fa piacere altresì sapere che lei, Presidente Monti, possa contare sui suoi amici tedeschi (dovremmo essere fratelli e figli della stessa Europa ma, come in tutte le cucciolate,
alcuni sono più prepotenti e non vogliono mai mollare la tetta del latte, diventando ovviamente più forti, a scapito dei più deboli (leggi: Grecia, Spagna …Italia).

Sottosegretario Antonio Catricalà, è ovviamente indice di grande dignità non volere aiuti economici ma lei e il Presidente Monti, e tutti coloro che hanno la certezza di un
buon stipendio Tutti i fine mese e la sicurezza economica, avete idea cosa significhi andare ad elemosinare, dagli amici o dai parenti, un po’ di soldi per dare da mangiare ai propri figli?
…e che in genere si resta soli e si perde anche la loro stima?

Lei, Presidente Monti, sa cosa significhi e quanto sia umiliante andare in banca e vedersi rifiutare anticipi su fatture, piccoli prestiti anche di importi minimi, “garantibili” ampiamente col
patrimonio immobiliare? 

Oggi non si parla solo di povertà, si tocca con mano la penuria di liquidità, il debito e, di conseguenza, l’usura: morte certa, perchè da quel pantano non se ne esce vivi!

Chi si trova in queste condizioni non è il disonesto o l’incallito grande evasore  con i capitali all’estero, ma è proprio colui che lavora, e dal suo Lavoro e dalla sua
Impresa trae il suo sostentamento e quello della sua Famiglia (volutamente scritti con la maiuscola perchè sono i tre pilastri di tutta l’economia italiana).

Quanti soldi hanno ricevuto le banche dall’Europa per il credito all’impresa?

Quanti soldi sono stati messi a disposizione in aiuto della piccola-media impresa?

Ogni impresa che fallisce è un fallimento ed un impoverimento anche dell’impresa Italia. E’ questo che vuole l’Europa… o chi ci sta sopra?

Se, come è giusto, è preferibile non accettare aiuti economici dall’Europa per non diventarne sudditi, è altresì vero che i cittadini Italiani non vogliono essere
sudditi di nessuno, particolarmente coloro che dipendono dal proprio lavoro e non vogliono più demandare ai politicanti le sorti della loro vita.

 

Il Sottosegretario Catricalà ha detto che i conti dell’Italia vanno bene, non ci saranno tagli agli stipendi pubblici e nemmeno alla sacrosanta tredicesima.

Anche di questo ne siamo felici (per i conti avrà sicuramente guardato il medagliere della scherma), per gli stipendi e la tredicesima anche; così qualcuno meno fortunato
avrà più possibilità di ricevere qualche aiutino dai genitori, da una zia, per pagare qualche bolletta. 

Crediamo che l’Italia di oggi non sia più fondata sul Lavoro e sulla Famiglia ma debba essere l’espressione di chi produce reddito, di tutta quella massa di cittadini attivi e non di
quei politicanti che, invece di rappresentare il popolo  e curarne gli interessi, sfruttano la loro condizione privilegiata per i loro personali interessi e dei loro “amici”.

Crediamo che non sia più il tempo dei partiti di destra, di centro o di sinistra. Oggi imprenditori e dipendenti hanno le stesse necessità: la sopravvivenza della propria
famiglia.

Le forze attive del nostro Paese stanno vivendo un periodo difficile e contemporaneamente ci sono categorie di persone che “guadagnano” molto più di quanto necessita loro per vivere.

Urge rieliquilibrare questa grave ingiustizia, altrimenti sarà il popolo stesso ad organizzarsi in nuovi partiti apolitici ed intervenire drasticamente.

Giuseppe Danielli

Direttore di

Newsfood.com

 

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