Le “mozzarelle blu” sono solo la punta dell’iceberg

21 Giugno 2010
Circa la metà della spesa degli italiani è “anonima” con l’acquisto di prodotti per i quali non è obbligatorio indicare in etichetta la provenienza e quindi con la
possibilità che vengano spacciati come ‘made in Italy’ prodotti importati a rischio frodi.
E’ quanto afferma la Coldiretti sottolineando che “l’importazione di mozzarella ‘blu’ dalla Germania è solo la punta di un iceberg di traffici alle frontiere spesso fondati sulla mancanza
di trasparenza che favoriscono anche le contraffazioni”.
“L’inganno del falso made in Italy – denuncia la Coldiretti – riguarda due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all’estero, ma anche un terzo della pasta che
è ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia oltre che tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta come pure
la metà delle mozzarelle”.
Negli ultimi anni con la mobilitazione a favore della trasparenza dell’informazione, “la Coldiretti – sottolinea una nota della confederazione – è riuscita a ottenere l’obbligo di indicare
la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele, latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva ma ancora molto resta da fare”.
Coldiretti invita a “colmare il ritardo” e considera “un segnale incoraggiante” l’approvazione del disegno di legge sull’etichettatura obbligatoria di origine degli alimenti presentato da parte
del Senato; “ora essere approvato dalla Camera”, conclude Coldiretti.
Ansa.it per NEWSFOOD.com