In nome del vino. Storia, passione e bottiglie della famiglia Antinori

Quando si parla di vino, Antinori è un nome rispettato. Legata al territorio e maestra della produzione del vino, la famiglia è conosciuta ed apprezzata nel settore. A farsi
onore, i giovani (Albiera, Allegra e Alessia, la “rivoluzione rosa”) ma anche il patriarca, il marchese Piero.

Ed è proprio quest’ultimo a raccontare come è iniziato tutto, con “Il profumo del Chianti”, edito da Mondadori.

Il testo parte dalla scintilla originale: sul termine del 300, Giovanni Antinori dice basta alla vita militare ed alla carriera diplomatica, entrando nell’Arte dei Vinattieri ed iniziando a
produrre vino.

Da quel momento, gli Antinori si legano all’uva ed al suo territorio. Leggendo, si imparerà a conoscere la storia di grandi vini (come il Solaia 1997 o il Tignanello 1975) ma anche di
grandi uomini. Come gli Antinori (in prima fila, il padre ed il nonno del marchese) ed i loro collaboratori: Giacomo Tachis, Renzo Cotarella, Émile Peynaud. Un cammino che inizia
nell’antica Toscana (dove ancora oggi rimane il cuore) ma tocca tutto il mondo.

Piero Antinori, “Il profumo del Chianti. Storia di una famiglia di vinattieri”, Mondadori 2011, 203 pp., 18,50 Euro.

Matteo Clerici