FREE REAL TIME DAILY NEWS

Il protocollo con l'Anci segna svolta nella concertazione tra comuni e imprenditori agricoli

By Redazione

«Il protocollo di intesa firmato tra Anci, Cia, Coldiretti e Confagricoltura rappresenta un punto di svolta nell’attività di confronto, concertazione e sussidiarietà tra chi
rappresenta istituzionalmente il territorio (il Comune) e chi il mondo agricolo e produttivo».

E’ il commento del presidente della Cia Donato Distefano, sottolineando «gli aspetti fortemente innovativi dell’accordo che è un punto d’arrivo nel processo di concertazione e, ci
auguriamo, diventi anche un punto di partenza per i nuovi progetti di rilancio specie dell’agricoltura rurale. Infatti, riteniamo che una delle opzioni vincenti può essere rappresentata
dal territorio e dallo spazio rurale ambito nel quale favorire sviluppo diffuso, luogo e segmento nel quale agiscono, operano e producono le aziende agricole e professionale in grado di
coniugare risorse naturali/territorio/agricoltura per generare reddito, sviluppo, qualità dell’ambiente, coesione territoriale».

«Risulta del tutto evidente che -sottolinea ancora Distefano- una simile impostazione si sposa bene con la nostra vocazione e propensione rurale, e con le nostre innumerevoli produzioni
tipiche e di nicchia, legate al nostro territorio prevalentemente rurale disarticolata in piccole comunità, i 580.000 abitanti lucani censiti al 2006 nei 131 lucani, fatta eccezione per
le due città capoluogo che da sole contano circa 130.000 abitanti e altri 7 comuni superiori ai 10.000 abitanti con circa 100.000 abitanti, i restanti 360.000 sono ripartiti negli
ulteriori 122 comuni. Quindi una realtà fatta di piccoli e piccolissimi comuni di cui 22 superiori ai 5.000 abitanti, 100 sono sotto i 5.000 abitanti, 70 sotto i 3.000 e siamo a quota 30
sotto i 1.000. Realtà demografica fortemente frammentata e diffusa sul nostro territorio, che per circa un quarto è allocata nelle aree extra urbane, (tale rapporto nei piccoli
comuni sale ad un terzo), caratterizzata peraltro da una diffusa presenza di agglomerati/frazione censite circa 4.000 in tutta la regione e oltre quasi tutte abitate, oltre al forte
frazionamento in poderi. Infatti in Basilicata l’Istat ha censito al 31 dicembre 2005 circa 75.000 aziende agricole che rappresentano una capillare rete di prodotti oltre che presidio dei
territori».

«Di qui -continua Distefano – parte la necessità di attivare appropriate politiche di coesione, un incisivo Psr, in grado di fornire adeguate sostegno ad iniziative e
attività coerenti con le nostre vocazioni agro-rurali, le risorse presenti che in Basilicata si rappresentano le vere leve per uno sviluppo diffuso e sostenibile, quali l’acqua, il
suolo, la biodiversità, il copioso patrimonio silvo-forestale il sottosuolo e il patrimonio architettonico e urbanistico, la nostra cultura, la nostra gastronomia, che aspettano solo di
essere instradate verso un grande progetto di promozionale e di marketing».

La qualità di origine, la qualità legata al territorio rappresentano dunque per l’agricoltura di Basilicata una grande opportunita da sostenere e rafforzare attraverso la
costruzione di leggi, atti, percorsi, che formalizzino tali strumenti di valorizzazione. Per questo la Cia, per dare seguito al Protocollo con l’Anci, propone alla Regione Basilicata e al
Dipartimento Agricoltura di dare continuità all’azione avviata con i «disciplinari di produzine» per l’attuazione di un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e dei
consumatori. Tutto ciò, secondo Distefano, per favorire e consolidare un rinnovato patto con la trasformazione locale- filiera lucana e di lavorare all’istituzione di un marchio
regionale che riassuma: l’origine dei prodotti, la provenienza quale fattore di distintività, il legame con i territorio per competere, acquisire sbocchi di mercati e consumi; un marchio
di origine regionale che fa della provenienza territoriale il suo valore aggiunto; un marchio che coniuga prodotto,territorio, sicurezza alimentare e nutrizionale dieta mediterranea e dieta
lucana).

VISITA LO SHOP ONLINE DI NEWSFOOD