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Il prezzo del grano crolla oltre il 10% dopo record

By Redazione

Dopo aver raggiunto il record storico il prezzo del grano crolla di oltre il 10 per cento in dieci giorni e scende sui 0,27 euro al chilo al Chicago Board of Trade, che rappresenta il punto di
riferimento del commercio internazionale delle materie prime agricole.

Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che il prezzo del grano ha invertito la rotta per chiudere la settimana con un segno negativo ed un prezzo fissato per bushel (pari a 27,2 chili)
pari 11,05 dollari, alla chiusura della settimana per i future con consegna a maggio.

Le speculazioni che – sostiene la Coldiretti – si sono spostate dai mercati finanziari in difficoltà a quelli delle materie prime agricole sono una delle cause dell’andamento altalenante
delle quotazioni che sono comunque sostenute dalla notizia che le scorte di grano statunitensi hanno raggiunto il livello minimo degli ultimi 50 anni e dalle informazioni sugli effetti negativi
del maltempo sulle potenzialità produttive in diverse parti del mondo, dal Canada all’Argentina fino all’India mentre si registra una richiesta senza precedenti di prodotti agricoli da
parte di Paesi in rapido sviluppo come Cina ed India.

Una tendenza di cui non beneficiano certamente gli agricoltori italiani che hanno già raccolto e venduto da tempo le produzioni e che va affrontata – continua la Coldiretti – con la
programmazione di filiera alla quale l’agricoltura italiana può rispondere positivamente grazie alla flessibilità introdotta con la riforma della politica agricola.

Peraltro il prezzo di pane al consumo dipende – conclude la Coldiretti – solo in minima parte da quello del grano, che incide appena per il 10 per cento sul valore finale di vendita e dunque
nella forbice dei prezzi dal grano al pane c’è abbastanza spazio per recuperare diseconomie e garantire una adeguata remunerazione agli agricoltori e a tutte le componenti della filiera
senza aggravare i bilanci delle famiglie con conseguenze negative per i consumi con gli acquisti familiari che sono calati del 6,3 per cento per il pane in un anno.

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