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Il Consiglio chiede un rapido progresso nell'economia della conoscenza

By Redazione

Anche se i cambiamenti climatici dominano i discorsi al vertice di primavera del 13 e 14 marzo, i capi di stato e di governo dell’UE hanno anche chiesto che si compia un ‘rapido progresso’
nell’implementazione di una strategia per sbloccare il potenziale di innovazione dell’Europa.

Gli aspetti chiave di questa strategia comprendono il raggiungimento degli obiettivi di investimento in ricerca e sviluppo (R&S), la promozione di grandi progetti di ricerca come GALILEO e
le Iniziative tecnologiche congiunte (ITC) e il miglioramento della collaborazione tra mondo dell’industria e mondo accademico.

Sin dal rilancio della Strategia di Lisbona nel 2005, gli sforzi congiunti hanno portato a successi significativi nelle aree della ricerca, della conoscenza e dell’innovazione, come
l’istituzione del Consiglio europeo della ricerca (CER) e il lancio di varie ITC. Questi vengono considerati pilastri importanti dell’economia basata sulla conoscenza, economia nella quale
l’Europa spera di trasformarsi entro il 2010.

Ma c’è ancora molto da fare secondo il Consiglio. Per prima cosa gli Stati membri dovrebbero impegnarsi per spiegare, nei loro Programmi nazionali di riforma, come intendono raggiungere
il progresso verso gli obiettivi nazionali di investimento in R&S. Dovrebbero inoltre spiegare come le loro strategie di R&S contribuiranno alla realizzazione e a una migliore
governance dello Spazio europeo della ricerca.

Il Consiglio chiede inoltre agli Stati membri di incoraggiare l’uso di Internet e lo sviluppo dell’e-infrastructure scientifica. Tenendo questo presente, bisognerebbe impegnarsi per rendere
disponibile a tutte le scuole un collegamento Internet ad alta velocità entro il 2010 e porsi ambiziosi obiettivi nazionali per la reralizzazione dell’accesso da casa nell’ambito dei
Programmi nazionali di riforma.

Costruendo l’eccellenza scientifica, il Consiglio sottolinea l’importanza dell’ulteriore promozione e implementazione di iniziative chiave, come GALILEO e l’Istituto europeo per l’innovazione e
la tecnologia (IET). Si vorrebbero anche veder prendere, non appena possibile, decisioni sulle iniziative Articolo 169 e su ulteriori iniziative di ricerca. Inoltre, ‘si dovrebbe prestare
particolare attenzione a ulteriori programmi per la programmazione congiunta di ricerche, alle strategie di cooperazione internazionale reciprocamente complementari S&T [scienza e
tecnologia] e al rafforzamento delle strutture di ricerca di interesse paneuropeo,’ si legge nella dichiarazione del Consiglio.

Quando si tratta di sbloccare il potenziale di innovazione e di costruire un’economia della conoscenza, la comunicazione tra i vari partecipanti è fondamentale. In questo contesto, il
Consiglio chiede di impegnarsi per migliorare i collegamenti tra scienza e industria e di favorire la formazione di gruppi di innovazione a livello mondiale, ma anche di gruppi e di reti a
livello regionale.

Riguardo ai finanziamenti, le università dovrebbero poter sviluppare partenariati con il mondo degli affari così da poter beneficiare di finanziamenti complementari provenienti
dal settore privato. Allo stesso tempo, bisogna promuovere per le aziende più innovative un mercato europeo dei capitali di rischio. Qui il Fondo europeo per gli investimenti deve
giocare un ruolo fondamentale nel finanziare le piccole e medie imprese (PMI) innovative.

Infine, allo scopo di diventare un’economia veramente moderna e competitiva, gli Stati membri e l’UE devono rimuovere le barriere al libero movimento della conoscenza, creando una quinta
libertà. Questo richiederà il potenziamento della mobilità transfrontaliera dei ricercatori, come pure di studenti, scienziati e docenti universitari. Richiederà
inoltre l’agevolazione e la promozione dell’uso ottimale della proprietà intellettuale originata in organismi di ricerca pubblici e il sostegno al libero accesso alla conoscenza. Il
lancio di una nuova generazione di strutture di ricerca di livello mondiale e la promozione del reciproco riconoscimento delle qualifiche assicurerà inoltre una maggiore circolazione
della conoscenza.

Riguardo ai cambiamenti climatici, i leader europei hanno promesso di trovare un accordo entro la fine del 2008 su una serie di misure per ridurre le emissioni di gas serra del 20% entro il
2020. Queste misure potrebbero essere adottate al più tardi all’inizio del 2009.

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