Eccellenze di Modena in Messico – Articolo su El Universal di Federico Menetto

16 Luglio 2023
Modena sbarca in Messico!
Eccellenze di Modena in Messico – Articolo su El Universal di Federico Menetto
Newsfood.com, 15 luglio 2023
Modena non ha bisogno di presentazioni.
Capitale del gusto per Massimo Bottura, della Musica con l’indimenticabile Luciano Pavarotti e dei Motori!
Se El Universal, il più importante quotidiano del sud America, parla di Modena un motivo c’è.
Il grazie va a uno degli ambasciatori del Gnocco Fritto, eccellenza e tradizione del territorio a trainare portarla oltreoceano, Federico Menetto site:newsfood.com, uno dei fondatori della Confraternità del Gnocco d’Oro, capitaniata da Luca Bonacini, decano della critica gastronomica modenese.
L’articolo porta alla ribalta l’aceto Balsamico di Giusti che grazie a Claudio Stefani ha ritrovato una internazionalità senza precedenti, ma è un territorio che attrae grandi menti come nel caso di Sebastian Van de Sype, ex ingegnere Ferrari, folgorato nella via di Maranello dal Lambrusco di Castelvetro che ha riportato all’eccellenza che merita.
Modena, con le sue eccellenze tipiche, è un ecosistema che si ispira all’armonia e alle passioni; per questo è destinata a diventare la Capitale del Gusto italiana.
Vedi:
Federico Menetto: Questo mese parlo di Modena nella mia rubrica sul prestioso Universal Messico
Módena, una ciudad italiana con mucha riqueza gastronómica
www.eluniversal.com.mx/menu/modena-una-ciudad-italiana-con-mucha-riqueza-gastronomica/
(Traduzione in Italiano by ChatGPT)
Modena, una città italiana con una grande ricchezza gastronomica
Oltre all’opera e alle auto di design ad alta velocità, a Modena troviamo un patrimonio culinario che dobbiamo conoscere.
“Italia è un museo a cielo aperto”.
Questa frase risuona quando si parla del patrimonio storico, artistico e culturale del Bel Paese. Un patrimonio unico e irripetibile che comprende non solo chiese, monumenti e opere di valore inestimabile, ma anche la dolce e atemporale bellezza che caratterizza i numerosi villaggi sparsi lungo lo stivale.
In un caso particolare, Modena è un museo di colori nel cuore della pianura padana, nella regione dell’Emilia-Romagna. Ricca di fascino, è stata casa degli etruschi, dei romani, dei longobardi e di altri illustri popoli, la sua condizione di punto d’incontro di diverse culture l’ha trasformata nella splendida città che è oggi.
Un sapore che si trova nelle note della canzone di Francesco Guccini: “Emilia si estende tra l’olmo e la vite, girando alla ricerca di quel mare che manca, e il monte Appennino rivela il segreto e si trasforma in un gigante”. Inoltre, vanta ambasciatori di fama: da Luciano Pavarotti, alle auto della casa automobilistica Ferrari, al Lambrusco, al formaggio Parmigiano Reggiano e al gnocco fritto, protagonisti di una terra famosa in tutto il mondo per l’arte del bel canto, i sapori e i motori.
La gastronomia: il gnocco fritto
Una bella vita dipinta di rosso, dove il cibo di strada si fonde con i chioschi, le osterie e i ristoranti, la scelta delle degustazioni spesso diventa complicata. Uno dei piatti da gustare ben caldi e appena fatti è il gnocco fritto, protetto dalla Confraternita dello gnocco d’oro. “L’associazione, spiega Luca Bonacini, gran maestro della Confraternita, è nata dall’idea di dieci buongustai di Modena con l’obiettivo di proteggere e mappare i luoghi in cui si prepara il gnocco fritto a Modena e dintorni, poiché la sua produzione stava diminuendo drasticamente.
È un prodotto antico, menzionato persino da Cristoforo Messisbugo, fornitore ducale alla corte Estense di Ferrara. E Modena è l’unico luogo al mondo dove cento bar friggono il gnocco ogni mattina dalle sei del mattino all’una del pomeriggio per gustarlo in una deliziosa colazione accompagnata da un caffè latte o durante un aperitivo, sempre accompagnato da un buon prosciutto di Modena, mortadella o ciccioli”.
Il dono della pianura padana: il Parmigiano Reggiano
Successivamente, la Confraternita si è dedicata a catalogare e valorizzare altre eccellenze, come i mirtilli degli Appennini di Modena, le castagne, la ciliegia amara di Modena, la ciliegia di Vignola e i tortellini, attraverso ricerche storiche, interviste ed eventi che sono stati raccolti in una collezione editoriale. Tra i protagonisti della regione, il Parmigiano Reggiano è senza dubbio uno dei più conosciuti e amati, oltre ad essere uno dei più imitati.
Altri prodotti con orgoglio modenese
Un orgoglio made in Italy e prodotto esclusivamente nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna (a sinistra del fiume Reno) e Mantova (a destra del fiume Po). Si dice che sia nato nel silenzio operativo dei monasteri benedettini durante il Medioevo, quando i monaci cercavano un alimento che durasse a lungo e iniziarono a produrre grandi forme destinate a una lunga maturazione. “Quasi mille anni dopo, continuiamo a lavorare con gli stessi ingredienti e gli stessi rituali”, dice Giovanni Minelli, produttore di Parmigiano Reggiano di Montagna nel suo Caseificio Malandrone 1477.
Lambrusco
Famoso per la sua esperienza, meticolosità e soprattutto per il lungo periodo di affinamento dei suoi formaggi nelle cantine, Giovanni si specializza in lunghe maturazioni di circa 144 mesi. Questo lungo processo di maturazione, unito al lavoro umano e alle caratteristiche del territorio, conferisce aromi intensi, complessità e persistenza.
L’universo Bottura
A Modena, l’Osteria Francescana è senza dubbio un’istituzione, un luogo in cui storia, poesia e alta cucina territoriale dimenticano di essere concetti diversi, una fonte inesauribile di creatività e idee ispirate da Massimo Bottura. Sono i commensali del ristorante a determinare la fortuna del luogo e a testimoniare il talento che si nasconde dietro una mise en place impeccabile. Ed è da questa filosofia “al ritmo dei tempi” che nasce l’universo di Bottura, composto da Franceschetta e Il Cavallino a Maranello, luoghi con atmosfere uniche e itinerari di degustazione diversi, ma perfettamente integrati tra loro, sostenuti dalla forza gravitazionale espressa dal maestro Bottura.
In questo modo, arriva al cuore delle persone, sorprendendole con l’invenzione di un viaggio gastronomico alla portata di tutti. Inoltre, Massimo Bottura e sua moglie Lara Gilmore hanno completato l’offerta di ospitalità con Casa Maria Luigia, una residenza nella campagna emiliana, un piccolo angolo paradisiaco del XVIII secolo che offre a chi vi entra la possibilità di vivere un’esperienza indimenticabile. Indissolubile è l’abbinamento Modena-Lambrusco, singolare da declinare al plurale, poiché esistono numerosi cloni, ognuno con le proprie peculiarità, condizioni pedoclimatiche e terroir.
Sul Lambrusco
A Castelvetro, ad esempio, il Lambrusco Grasparossa è l’identificatore del luogo, e Tenuta La Fiaminga, con quasi 10 ettari in totale, è una giovane realtà focalizzata sulla produzione di questo clone. “Di origine belga, ingegnere aerospaziale, sono arrivato in Emilia per lavorare in Formula 1. Ma dopo aver conosciuto il Lambrusco e aver cominciato a studiarlo, me ne sono innamorato. Così nel 2020, insieme a mia moglie, ho deciso di cambiare radicalmente vita per inseguire il sogno di diventare un produttore di vino”, racconta Sebastian Van de Sype.
Lambrusco
Inizialmente considerato un vino contadino di poco valore, oggi il Lambrusco è diventato un’icona, aprendosi strada non solo nel mercato italiano, ma anche all’estero. Il segreto del Lambrusco era, e per molti produttori lo è ancora, la spontaneità della vinificazione: l’uva veniva calpestata, lasciata fermentare con i lieviti presenti nelle bucce e il vino veniva imbottigliato con zuccheri non convertiti.
Lambrusco, il vino italiano più venduto al mondo
La fermentazione, alla fine dell’inverno e con l’arrivo della primavera, si riattivava spontaneamente e i lieviti si risvegliavano dal loro letargo. Il tappo veniva legato con una corda per evitare che saltasse e si lasciava che la natura seguisse il suo corso: come per magia, il vino diventava frizzante, il cosiddetto metodo ancestrale che oggi è così popolare.
Lambrusco
“Fino ad ora abbiamo prodotto due versioni e due annate di Lambrusco Grasparossa: una è il metodo tradizionale, rifermentato in bottiglia, senza svinatura e che rimane sulle fecce con due fermentazioni, e l’altra è l’ancestrale, svinata ed imbottigliata durante la fermentazione primaria. A partire dal 2022, abbiamo anche aggiunto un rosato con una piccola proporzione di Trebbiano”, spiega Sebastian.
Modena non è solo una affascinante meta enogastronomica, una delle più visitate d’Italia; è anche una città che si muove rapidamente perché si trova nella Motor Valley, l’area italiana con la più alta concentrazione di produttori di auto di lusso, tra cui Maserati e Ferrari, che possono essere viste ruggire sul vicino circuito di gara.
L’aceto balsamico, l’oro nero italiano
Un prezioso patrimonio culturale avvolto dal forte senso di ospitalità degli emiliani, che si percepisce nei palazzi storici che si alternano alle case con facciate dai colori pastello, dalla Ghirlandina (torre civica di Modena) alla Galleria Estense, dal Duomo (splendido esempio di arte romanica) al Museo del Balsamico Tradizionale di Spilamberto, dove si trova la bottiglia di aceto balsamico più antica del mondo.
D’altra parte, Acetaia Giusti è la più antica: dal 1605 produce Aceto Balsamico di Modena IGP e Tradizionale DOP, e al suo interno si trova il Museo Giusti, composto da dieci sale tematiche. Nelle strade del centro, a pochi passi dal Palazzo Ducale degli Estensi, nella Salumeria Giusti, il tempo sembra essersi fermato al XVII secolo, quando la famiglia omonima la fondò.
Aceto balsamico, l’oro nero di Modena
Un salotto gioiello dove tutto è bello e buono. Nonostante siano passati più di quattro secoli, la filosofia dell’azienda è sempre stata la stessa, basata su valori, tradizione e il forte legame con Modena. Nel fascino di Modena si riscoprono i piaceri più autentici: la bontà del cibo, la bellezza della natura, la gioia dell’arte in un viaggio di scoperta e conoscenza. Archi, torri, musei che raccontano un’epoca che non esiste più, ma che continua a vivere nella memoria collettiva. Quale modo migliore per scoprire Modena se non attraverso i suoi sapori e i suoi scenari, una combinazione perfetta per un viaggio indimenticabile?
*Federico Menetto es es consultor gastronómico en italia y embajador de Gnocco d’Oro, caballero de la trufa de alba. Síguelo en sus redes y sitio personal @menettof menetto.com
Redazione Newsfood.com
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