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Cosa la Fondazione Studi chiede al nuovo Ministro del Lavoro

By Redazione

Abrogare l’obbligo di dimissioni volontarie on line: questo è il primo di una serie di interventi che la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro indica come prioritari al neoministro del
Lavoro, Maurizio Sacconi.
Secondo il documento predisposto dalla Fondazione, infatti, la procedura telematica crea “inutili incomprensioni ed equivoci sulla data di efficacia” e, considerando che “il fenomeno delle
dimissioni in bianco è senz’altro sopravvalutato” e che “la procedura non garantisce l’identità del soggetto che la utilizza, con conseguenze paradossali di poter immettere nel
sistema dimissioni false”, le nuove norme perdono efficacia.
La Fondazione Studi chiede a Sacconi anche l’abolizione del libro matricola, spiegando che, con le comunicazioni telematiche ai Centri per l’impiego, il libro matricola “ha esaurito del tutto
la funzione” di “strumento di accertamento della costituzione del rapporto di lavoro e delle sue trasformazioni successive”. Insieme al libro matricola, secondo la Fondazione, deve essere
abolito anche il registro degli autotrasportatori, che “si è subito dimostrato un complicato ed inutile doppione del già obbligatorio libro presenze”.
In materia di apprendistato professionalizzante, invece, la Fondazione chiede la valorizzazione dell’attività di formazione interna, introducendo anche “una specifica disciplina che
regolamenti la possibilità in determinati settori economici di poter svolgere l’apprendistato anche durante i periodi stagionali”.
Sul fronte del part time, la Fondazione sollecita la reintroduzione di clausole flessibili ed elastiche e l’eliminazione della discriminazione tra part time orizzontale e verticale.
I consulenti del lavoro hanno anche affrontato le specifiche dei contratti a progetto, chiedendo l’abrogazione delle norme per cui, in caso di gravidanza, il rapporto di lavoro rimane sospeso
senza erogazione del corrispettivo: secondo la Fondazione, infatti, tale disposizione, “oltre ad essere illogica, è incompatibile con le nuove disposizioni contenute nel decreto
ministeriale del 12 luglio 2007, che prevedono l’istituto del congedo di maternità e della astensione anticipata così come regolamentata per i lavoratori
dipendenti».

Le richieste

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