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Confcooperative Padova – Rovigo: rinnovati i vertici

By Redazione

Padova, 11 dicembre 2007 – Le cooperative delle province di Padova e Rovigo hanno dato il via a livello nazionale alla lunga stagione assembleare di Confcooperative, nell’anno del
rinnovo della rappresentanza nazionale, regionale e provinciale della cooperazione; prima a svolgersi in Italia, l’assemblea interprovinciale di Confcooperative Padova-Rovigo si è tenuta
a Monselice venerdì 7 dicembre, alla presenza dei delegati delle 306 cooperative aderenti.

Bilancio di mandato, rinnovo delle cariche sociali e soprattutto ricostituzione di Confcooperative Padova e Confcooperative Rovigo: questi i contenuti di un incontro che ha rappresentato anche
l’occasione per una riflessione intorno alle sfide attuali e future che la cooperazione deve affrontare.

È a partire da questo spunto che si è sviluppato il contributo apportato all’assemblea dal vice-presidente nazionale di Confcooperative Giovenale Gerbaudo, che ha aperto i lavori
tratteggiando alcuni elementi di senso generale: «Si chiude un ciclo -spiega Gerbaudo- Le cooperative si trovano a dover competere in mercati di livello internazionale; l’interlocutore
pubblico, spesso il riferimento principale, è in una fase di particolare debolezza: ne sono il segno le gare al ribasso e la difficoltà nel pianificare servizi a lungo termine; il
consenso presso la gente comune è tutto da ricostruire». Gerbaudo ha voluto così sottolineare le difficoltà date da pochi esempi di “mala cooperazione” che
condizionano la percezione di tutto il sistema.

Un sistema che deve crescere fortemente sul piano della solidità patrimoniale e dell’accesso al credito. Su questo tema il presidente di Confcooperative Veneto Bruno Nestori ha
richiamato ad una più stretta sinergia con il tessuto delle Banche di Credito Cooperativo: «Diversamente da quanto qualcuno prospettava -spiega Nestori- le economie locali non sono
state spazzate via dalla globalizzazione. Al contrario, il sistema delle BCC costituisce oggi una delle prime banche a livello nazionale per numero di sportelli. Segno che è possibile
valorizzare il territorio, abitarlo e stimolarne la crescita continua».

Lo stato di salute emerge anche dai dati presentati da Ugo Campagnaro, presidente uscente dell’Unione Interprovinciale: 870 milioni di euro di fatturato complessivo per le oltre 300 imprese
cooperative aderenti nelle due province, oltre 70 le nuove adesioni nei quattro anni di mandato per un saldo complessivo positivo pari a 31 cooperative tra le due province. «La
suddivisione nelle due Unioni provinciali risponde ad una precisa esigenza, coerente con la nostra filosofia d’impresa -sottolinea Campagnaro- Si costruisce insieme la nuova casa per la
famiglia che cresce, per una presenza più forte nel territorio, per un dialogo più efficace con istituzioni, imprese, territorio». Unite dal 1994, le due Unioni provinciali
sono state ristabilite nella propria articolazione per rappresentare al meglio le istanze delle cooperative associate, ma anche per portare il proprio contributo alla crescita della
comunità locale, realizzata secondo una visione di interesse generale.

I diversi settori di attività rappresentati da Confcooperative hanno tratteggiato nel corso dell’assemblea criticità e opportunità del proprio ambito. Su tutte, le
difficoltà attraversate dalla produzione lavoro e servizi e dalla pesca, che non rinunciano alla ricerca della qualità, la crescita costante del settore della solidarietà
sociale e l’emergere del settore cultura, nel quale la cooperazione rappresenta oggi spesso l’unica prospettiva di lavoro per i neo-laureati.

L’assemblea ha successivamente eletto per il prossimo quadriennio, 2008-2011, i nuovi consigli provinciali e i nuovi presidenti: Ugo Campagnaro per Confcooperative Padova e Danilo Pigato per
Confcooperative Rovigo.

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