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Archivio Craxi consultabile dal sito di Palazzo Madama

By Redazione

Da oggi l’Archivio Craxi è consultabile on line collegandosi al sito internet del Senato, l’Archivio dell’onorevole Bettino Craxi è l’ultimo, in ordine di tempo, a entrare a fare
parte del progetto «Archivi on line», promosso dal Senato della Repubblica.

L’avvio della consultazione delle carte del segretario del Psi coincide con lo svolgimento del Convegno «Craxi e gli Euromissili» che si tiene oggi, 6 dicembre 2007, nella Sala
Zuccari di Palazzo Giustiniani. Nel 2003 il Senato della Repubblica ha promosso il progetto Archivi on-line che ha l’obiettivo di creare un archivio unico virtuale del patrimonio documentale di
personalità politiche, partiti e gruppi parlamentari, conservato presso l’Archivio storico del Senato e presso Istituti e Fondazioni. Caratteristica innovativa che contribuisce a rendere
unico il progetto è la disponibilità in linea non solo degli inventari ma anche dei documenti, riprodotti in formato digitale. Sono attualmente disponibili circa 500.000 documenti
che saranno un milione entro la primavera del 2009. Si tratta prevalentemente di corrispondenza, interviste, discorsi, materiale fotografico e audiovisivo.

Nella prima fase del progetto (2003-2006) hanno aderito, insieme con l’Archivio centrale dello Stato, 11 Istituti e Fondazioni espressione di partiti e movimenti politici di diversa ispirazione
ideale: l’Archivio centrale dello Stato (ACS), la Fondazione La Malfa, la Fondazione Spirito, la Fondazione Istituto Gramsci, la Fondazione di Studi storici «Filippo Turati», la
Fondazione Einaudi, l’Istituto Sturzo, l’Istituto per la Storia della Democrazia Repubblicana (ISDER), Fondazione «Biblioteca Benedetto Croce», l’Associazione Nazionale per gli
Interessi del Mezzogiorno d’Italia (ANIMI), la Fondazione Craxi, la Fondazione Mancini. Nel luglio 2007, ha avuto inizio la seconda fase del progetto con ulteriori 14 adesioni per un totale di
25. Tutti gli aderenti alla prima fase hanno confermato l’interesse a partecipare alla nuova fase, che coinvolgerà anche: Archivio di Stato di Ancona, Fondazione Basso, Fondazione
Gentile, Fondazione Goria, Fondazione Spadolini, Comitato Francesco De Martino, Società Geografica, Istituto per la storia dell’età contemporanea (ISEC), Opera nazionale per il
Mezzogiorno d’Italia (ONPMI), Centro studi Gobetti, Istituto della enciclopedia italiana, Archivio storico UIL, Università degli studi di Udine, Università degli studi di Padova.

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