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ANDY WARHOL: The New Factory

By Redazione

Poco meno di 140 opere create tra la metà degli anni cinquanta e gli anni ottanta per un grande, coloratissimo omaggio ad Andy Warhol (Pittsburgh 1928 – New York 1987), per rivivere
l’atmosfera della Factory, la «fabbrica d’arte» da lui fondata.

La società dei consumi americana degli anni sessanta e settanta trovò in Warhol il proprio testimone che la costrinse a rispecchiarsi in se stessa attraverso le proprie icone.
Infatti furono questi gli anni che videro esplodere il consumo frenetico di immagini; l’arte ne viene naturalmente coinvolta, ma pur emulando le leggi dell’imperante consumismo, ne evidenzia i
meccanismi di ricezione passiva.
Immagini «positive» della pubblicità o «negative» della cronaca vengono decontestualizzate e ricreate da Warhol con interventi di colore abbagliante e si
presentano allo spettatore con prepotente allegria ma anche con sottile inquietudine.

L’opera grafica di Warhol assume un’importanza decisiva all’interno della sua produzione a partire dall’inizio degli anni sessanta, quando l’artista adotta la tecnica serigrafica. In questo
modo Warhol diventa anche il più autentico rappresentante della pop art, con scelte che mirano a colpire l’immaginario collettivo. Dal barattolo della Campbell’s Soup, che è parte
del vissuto quotidiano di ogni americano, al volto di Marilyn Monroe, incarnazione del sogno e dell’ideale femminile del grande pubblico, imposto anch’esso dai media al pari di ogni altro
prodotto commerciale.

Nella rassegna si possono ammirare alcuni esempi di tavole disegnate e colorate a mano che sono tra i primi lavori di Warhol: la serie In the Bottom of My Garden (1955), con figure di
putti ispirate a libri per bambini; A Gold Book (1957), con disegni a «blotted line» ripresi da fotografie e riportati su carta dorata; Wild Raspberries (1959), un
divertente libro di cucina con torte e cibi illustrati da Warhol e ricette di fantasia inventate dall’amica Suzy Frankfurt e trascritte a mano dalla madre dell’artista.

La mostra prosegue con le celebri serigrafie raffiguranti Marilyn Monroe (1967), Paloma Picasso (1975), i barattoli di Campbell’s Soup (1969), Flowers
(1970), Electric Chair (1971), Mao (1972), Mick Jagger (1975), e inoltre con le importanti serie dedicate ai travestiti di colore (Ladies and Gentlemen,
1975), agli ebrei più famosi del XX secolo (Ten Portraits of Jews of the Twentieth Century, 1980), all’epopea del West (Cowboys and Indians, 1986), per finire con
The Last Supper (1987) realizzata poco prima della morte elaborando l’immagine de L’ultima cena di Leonardo.

Artista dotato di una creatività inesauribile, Warhol ha spaziato tra le più diverse forme di espressione artistica, dalla musica al cinema e all’editoria. La rassegna è
pertanto completata da una preziosa sezione documentaria comprendente copertine di dischi, esemplari della rivista da lui fondata (Interview) con le copertine dedicate a divi come Marisa
Berenson, Tom Cruise e John Travolta, film e libri di e su Andy Warhol.
Warhol, infatti, tra gli anni sessanta e settanta ha diretto o prodotto una settantina di film underground, per lo più di carattere provocatorio e dissacrante nei confronti del cinema
hollywoodiano, all’epoca di scarso successo ma che avrebbero fatto scuola presso le generazioni successive. Tra i più celebri: Empire, My Hustler, The Chelsea
Girls, Lonesome Cowboys, The Nude Restaurant, Vinyl, Flesh, Trash.
In collaborazione con l’Ufficio Cinema del Comune di Parma, la serata di martedì 18 marzo presso il cinema Astra in piazzale Volta, con inizio alle ore 21, verrà dedicata
a Warhol e alla sua Factory, con introduzione del prof. Roberto Campari e ingresso gratuito.

Attratto dal mondo della musica, Warhol ha anche disegnato alcune delle copertine più famose della storia del rock, tra cui due album per i Rolling Stones, uno per i Velvet Underground
(gruppo da lui promosso e composto da Lou Reed, John Cale, Sterling Morrison e Maureen Tucker più la tedesca Nico), e altri ancora per Aretha Franklyn, Paul Anka, Miguel Bosè
etc.

In mostra si possono anche vedere alcune copie della rivista Interview, fondata nel 1969 da Warhol e dedicata inizialmente al mondo del cinema, diventata nel corso degli anni un vero successo
commerciale.

Completano questa ampia panoramica sul lavoro di Andy Warhol pannelli didattici, fotografie e filmati riguardanti la sua vita e la sua opera.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Mazzotta che costituisce la più ricca antologia della produzione grafica di Warhol pubblicata in Italia, con testi di Achille
Bonito Oliva, Ada Masoero e Laura Ravasi.

ANDY WARHOL. The New Factory

Mostra a cura della Fondazione Antonio Mazzotta di Milano

Catalogo edito da Mazzotta con testi di Achille Bonito Oliva, Ada Masoero e Laura Ravasi

Fondazione Magnani Rocca
via Fondazione Magnani Rocca 4
Parma – Mamiano di Traversetolo.

Dal 16 marzo al 6 luglio 2008,
dal martedì alla domenica orario continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17)
Lunedì chiuso.
Tel. 0521 848327 / 848148 Fax 0521 848337 info@magnanirocca.it
http://www.magnanirocca.it

LA MOSTRA E’ REALIZZATA GRAZIE AL CONTRIBUTO DI
FONDAZIONE CARIPARMA
CASSA DI RISPARMIO DI PARMA E PIACENZA
UNIONE PARMENSE DEGLI INDUSTRIALI

Sponsor tecnici
Gazzetta di Parma, Hotel Palace Maria Luigia, SINA Fine Italian Hotels,
TEP
, Società per la Mobilità e il Trasporto Pubblico

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