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Stati Generali del Vino

By Redazione

“Il rafforzamento della qualità, la tutela del modello delle Denominazioni di Origine, la promozione del legame vino/territorio non possono prescindere dal fenomeno enoturistico e dal
coinvolgimento delle istituzioni locali”.

E’ quanto afferma l’Associazione Nazionale Città del Vino (rete di 550 Comuni “doc”) a margine della seconda giornata degli Stati Generali del Vino, dove proprio l’enoturismo e
l’esperienza degli enti locali sono state assenti dalla discussione generale sulla nuova Ocm, la riforma comune di mercato.

“Riconosciamo che il ministro De Castro e il governo hanno finora lavorato bene, anche accogliendo alcune osservazioni avanzate dalle Città del Vino, come l’obiettivo di elevare la
riserva nazionale dei vigneti protetti, oggi prevista al 2%. Tuttavia – evidenzia il presidente Valentino Valentini – si continua a sottovalutare l’importanza degli enti locali per lo sviluppo
e la promozione dei vini di qualità, la tutela dei territori e dei paesaggi del vino e la crescita del fenomeno enoturistico. Solo nel 2006 – ricorda Valentini – quantificato in 4
milioni di visitatori e oltre 2,5 miliardi di ? di giro d’affari”.

In vista della riforma dell’organizzazione comune di mercato del settore vino l’Associazione ribadisce la necessità di ampliare la quota di vigneto “protetto”, ben oltre il 2% previsto
nell’ipotesi di espianto. Ma anche il consolidamento del sistema attuale delle Doc, senza andare verso il modello ipotizzato dei vini con indicazione geografica (Dop/Igp) e l’indicazione
dell’annata e del vitigno in etichetta. Infine la necessità di tutelare con un regime specifico l’intero panorama europeo dei vini passiti naturali, produzioni di nicchia, di alta
qualità e modello d’espressione del legame vino/territorio. Nonostante questo neanche citati come categoria a sé stante nell’ambito della nuova Ocm.

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