Parmigiano-Reggiano: bene i consumi mentre scende la produzione
2 Febbraio 2007
Bologna, 23 gennaio 2007 – Messo in cassaforte il 2005 con quella che il presidente del Consorzio di tutela, Giuseppe Alai, definisce una «produzione d’annata» che giunge ora
al consumo con altissimi risultati qualitativi, per il Parmigiano-Reggiano potrebbero aprirsi anche nuove e migliori prospettive commerciali rispetto alle ultime stagioni.
Nei primi otto mesi del 2006, con previsioni di chiusura d’anno ancora più elevate, si è infatti registrato un incremento dei consumi domestici del 2,1% (fonte Ismea-ACNielsen),
accompagnato da un calo della produzione annuale dell’1,48% (3.089.837 forme, per un valore di 800 milioni di euro alla produzione).
«Due risultati – sottolinea Alai – che non danno certezze assolute sulla ripresa delle quotazioni alla produzione (rimaste pressoché stabili nel 2006, con una leggera ripresa a
fine anno), ma che certo ne rappresentano premesse indispensabili ed evidenziano alcuni fattori importanti». «Il primo – spiega Alai insieme ai vicepresidenti Paolo Bandini, Eros
Valenti e al direttore Leo Bertozzi – è legato ad un miglior governo del flusso produttivo, grazie al pieno rispetto dello specifico piano introdotto per la prima volta dal Consorzio che
indicava in 3.100.000 il tetto per la produzione 2006; il secondo è una migliore percezione, da parte dei consumatori, del fatto che il Parmigiano- Reggiano lega le sue caratteristiche
di salubrità, gusto e anche igienico-sanitarie a processi assolutamente naturali, ed in particolare alla stagionatura».
«In tal senso – prosegue Alai – il nostro prodotto ha colto bene la ripresa dei consumi di qualità che si sta consolidando nel Paese nel settore lattiero-caseario, con incrementi
superiori al 3% per il latte, ad un abbondante 1,2% per il burro e ad un 5,6% per gli yogurt».
Buone anche le notizie provenienti dai mercati esteri, che per i grana hanno fatto segnare, nei primi nove mesi del 2006, un incremento del 4,9%, legato ad un 2,5 in area UE e ad un 8,2% in
Paesi al di fuori dell’Unione, con gli Stati Uniti in testa sia per quantità (7.397 tonnellate) che per crescita ( 11,4%).
Ed è un Consorzio di tutela sempre più orientato ai mercati, e a quelli esteri in particolare, quello che emerge dalle azioni e dai programmi presentati dai suoi dirigenti.
«Quella che esprimiamo non è una funzione statica di tutela del prodotto – spiega Alai – ma è un insieme di azioni dinamiche che investono i 461 caseifici associati, il
mondo della distribuzione e la tutela dei consumatori, e sono chiaramente finalizzate ad aprire nuove possibilità di commercializzazione, puntando in particolare sulle garanzie assolute
che possiamo offrire al consumo».
Nel 2006 sono stati effettuati 1.383 controlli alla produzione, mentre l’attività di vigilanza su confezionatori, centri di distribuzione e punti di vendita ha registrato 1.650
interventi (il 35% in più di quelli inizialmente calendarizzati). «Sul versante delle garanzie ai consumatori – sottolinea Alai – abbiamo avviato la sperimentazione di un nuovo
strumento, rappresentato da bollini che, apposti sulle singole confezioni – e quindi ben individuabili – attestano il grado di stagionatura del prodotto, aiutano nell’acquisto ed offrono
un’informazione veritiera, evitando qualsiasi tipo di speculazione». Tre le categorie di prodotto individuate, alle quali, ovviamente, si associano caratteristiche diverse sia in termini
nutrizionali che di gust bollino aragosta per il parmigiano-reggiano con oltre 18 mesi di stagionatura, bollino argento per il formaggio stagionato oltre 22 mesi e bollino oro per il prodotto
con oltre 30 mesi di stagionatura.
E in quest’azione più pressante sui mercati rientrano anche l’accentuazione delle azioni sull’estero («in piena sintonia – dice Alai – con gli orientamenti dello stesso ministro De
Castro«), le intese raggiunte con la Regione Emilia-Romagna per sostenere maggiormente la concentrazione dell’offerta e la promozione del prodotto, una più aggressiva tutela della
Dop da prodotti d’imitazione, nuovi messaggi alla distribuzione ed un quadro di azioni di comunicazione integrata (dall’advertising tradizionale al marketing territoriale, al packaging) e di
sponsorizzazioni che investono in particolare il mondo dello sport (dal maratoneta Stefano Baldini nel 2006, allo sci con il campione italiano di slalom 2006 Giuliano Razzoli, al prossimo Giro
d’Italia e al Memorial Cimurri per il ciclismo, all’alpinismo con Nives Meroi (nove volte oltre gli ottomila).
E sulla tutela della denominazione si avvicinano tempi caldi: a giorni, infatti, la questione «Parmesan», con una procedura d’infrazione avviata dalla Commissione UE a carico della
Germania, sarà affrontata dalla Corte di Giustizia europea. «In vista di questo appuntamento – sottolinea il direttore Leo Bertozzi – contiamo sulla determinazione del Governo
italiano, perché attraverso la tutela delle corrette denominazioni si afferma il riconoscimento del patrimonio produttivo del nostro Paese».
«Infatti – conclude Bertozzi – la tutela delle Denominazione di Origine richiede una volontà comune attraverso azioni integrate che coinvolgono i produttori, i Consorzi di tutela,
lo Stato. Un ruolo determinante è poi svolto dalla distribuzione per presentare in modo adeguato le specificità di tali prodotti. Per questo il Consorzio ha identificato i bollini
con le tre fasce di stagionatura del Parmigiano-Reggiano come elemento di trasparenza per uno dei più prestigiosi prodotti della realtà agroalimentare italiana».